lunedì, 16 Dicembre, 2024
Energia

Pichetto Fratin: “Eliminare fossili e carbone il prima possibile”

“Cambiare la struttura energetica dei Paesi del mondo superando lo sfruttamento di energia derivante dai combustibili fossili”. Con queste parole il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto nel corso dell’evento “Le prospettive del mercati energetici tra sicurezza, sostenibilità e competitività” organizzato da Utilitalia, traccia la linea guida per fronteggiare la sfida sulla transizione energetica che interessa non solo l’Italia ma anche il resto del pianeta. Durante il suo intervento il ministro ha ribadito di essere dalla parte “di chi difende il proprio territorio. Servono più azioni puntuali, in un’ottica di immaginario futuro, L’Italia, per posizione geografica, ha un ruolo centrale nel percorso che riguarda il futuro dell’energia ma restiamo con i piedi per terra. Il nostro Paese è immerso in un periodo di cambiamento dove vanta un ruolo di rilevante importanza che rappresentiamo con il ‘Piano Mattei’”.

“Basta fossili”

Pichetto Fratin ha poi parlato delle tante e-mail ricevute che chiedevano lo stop dell’energia derivante dai fossili. “Ricevo una valanga di e-mail, alcune con forme di fanatismo un po’ esagerato. Qualcuno dice ‘basta subito con i fossili’, senza pensare che per mandarmi quel messaggio ha usato un server che è uno dei più grossi consumatori di energia e che, per far funzionare quel server, si ha a disposizione la centrale di Civitavecchia e quella di Brindisi che vanno ancora a carbone. Neanche ancora a gas, vanno a carbone. C’è ancora il carbone che noi possiamo e vogliamo eliminare quanto prima. La scelta del Governo è proprio quella di darsi un cronoprogramma che sia credibile per la decarbonizzazione del Paese e c’è ancora molto da fare sulle rinnovabili. Siamo solo all’inizio del percorso”, ha detto il ministro.

La sfida del Paese

Il ministro Pichetto Fratin poi si è soffermato sulla produzione interna di tecnologie che possono contribuire attivamente al percorso di decarbonizzazione del nostro Paese. “Possiamo produrre in proprio alcune tecnologie, come eolico e fotovoltaico. A Ravenna ci sarà il rigassificatore ma anche un grande Piano eolico per far convivere nella stessa realtà il ‘vecchio e il nuovo’. Questa è la sfida Paese, che dobbiamo saper portare avanti passo per passo. Dobbiamo eliminare il carbone quanto prima. Serve un cronoprogramma fattibile, l’obiettivo al 2030. Per l’eolico offshore dobbiamo attrezzare il porto e le navi maper alcuni progetti servono 1 milioni di tonnellate di acciaio” ha detto Pichetto Fratin. Il ministro dell’Ambiente ha poi parlato dell’idrogeno come una “sfida tecnologica italiana. “L’idrogeno è una sfida tecnologica italiana, non parliamo di idrogeno di Stato. Dobbiamo capire quali tubi utilizzare ma anche il ruolo di transito o importazione nazionale. Servono valutazioni riguardo il trasporto di ammonia. Stiamo andando avanti nei rapporti con la Germania ma si prevede che la parte maggiore di idrogeno arrivi dalla Norvegia. Dobbiamo essere più avanti nelle tecnologie e nelle competenze”, ha aggiunto il ministro.

L’energia nucleare

Durante il convegno il ministro ha toccato anche il tema riguardante l’uso dell’energia nucleare. “Sono un convinto sostenitore del nucleare, lo ero già dal referendum, un percorso in cui abbiamo conoscenza, esperienza e capacità formidabili. Nella piattaforma creata sul tema c’è confronto su argomenti quali la fusione, per cui stiamo costruendo l’invertore a Frascati. Abbiamo commesse per due miliardi di euro nel settore, siamo riusciti a mantenere una forte capacità che sfruttiamo lavorando a livello nazionale ed Estero, dobbiamo andare avanti. Il nucleare rappresenta il verso percorso di decarbonizzazione per il futuro. La sfida sta nel ridurre il numero dei gestori”, ha spiegato il ministro

Le Utilities

Un altro tema toccato durante l’incontro è stato il ruolo delle Utilities. Secondo lo studio di Utilitalia, infatti, le utilities offrono un contributo sempre più significativo agli obiettivi della transizione energetica attraverso cinque linee di sviluppo: le rinnovabili, le molecole verdi, le reti di distribuzione, l’efficienza energetica e l’economia circolare. Gli investimenti del comparto delle utilities relative alle cinque linee strategiche di sviluppo ammontano a 1,8 miliardi di euro annui e riguardano la decarbonizzazione (830 milioni), l’economia circolare (oltre 500 milioni) e la digitalizzazione (420 milioni). Al contempo, analizzando tutti i settori di competenza il valore aggiunto distribuito ai diversi stakeholder è pari a 12,7 miliardi, ai quali si sommano ulteriori 33,7 miliardi di spesa verso i fornitori, il 65% dei quali verso realtà locali. Nel 2021 le 100 maggiori utilities hanno investito 11 miliardi di euro sui territori, con grande attenzione all’innovazione e alla qualità del servizio. “Le utility sono parte integrante del nostro sistema energetico, sono il polso della situazione, i loro investimenti sono investimenti nel Paese, perche’ automaticamente determinano il beneficio dello sviluppo delle nuove tecnologie, di una distribuzione più puntuale e della capacitàdi stare al passo con i tempi”, ha specificato il ministro Pichetto Fratin.

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