Quella che inizia oggi sarà un’altra settimana all’insegna di nuove proteste da parte degli agricoltori che non si accontentano dei passi in avanti fatti durante l’incontro degli scorsi giorni con il governo (che tra le cose più importanti ha limitato l’esenzione Irpef ai redditi sotto i 10mila euro). Di certo al momento l’attenzione è rivolta al Circo Massimo di Roma che giovedì prossimo sarà teatro di una manifestazione che mira a portare avanti le battaglie del mondo agricolo. Ieri Danilo Calvani, leader di ‘Cra agricoltori traditi’ (sigla che ha organizzato questo sit-in) ha invitato nella Capitale tutte le categorie, indipendentemente dal gruppo di appartenenza o dalle eventuali critiche avanzate in passato, parlando di una “manifestazione aperta a chiunque lo voglia. I problemi della categoria sono gli stessi per tutti”. Calvani ha poi ribadito l’importanza di mantenere la ‘sfilata’ pacifica e libera da infiltrazioni violente o strumentalizzazioni politiche: “Non vogliamo in piazza infiltrati né bandiere di partiti e sindacati”.
Divisioni
Ma è inutile negare che all’interno delle varie sigle che rappresentano gli agricoltori c’è una spaccatura, tanto è vero che il leader di ‘Riscatto agricolo’ Salvatore Fais sempre ieri ha espresso la volontà del suo movimento di rimanere, giovedì, al presidio in quel di Cecchina, nei pressi di Roma, dicendosi comunque disponibile al dialogo e alla collaborazione con gli altri gruppi in mobilitazione. Occhio, però, perché c’è stata una frattura anche tra alcuni membri del direttivo della stessa ‘Cra agricoltori traditi’ che hanno presentato le proprie dimissioni. Il motivo va ricercato, secondo uno dei 4 dimissionari, nella mancata chiusura da parte di Calvani ad alcuni gruppi di estrema Destra che si sono avvicinati alle manifestazioni agricole. E dunque al Circo Massimo, secondo questa ricostruzione, tra tre giorni non ci saranno solo agricoltoritra le 20mila presenze previste.
Milleproroghe
Intanto il tema agricolo resta tra i temi più dibattuti dal punto di vista politico, con alcune divergenze anche all’interno dello stesso governo. Basti pensare alla richiesta del Carroccio, attraverso il Capogruppo alla Camera Riccardo Molinari (nonché dello stesso Vicepremier Matteo Salvini), di alzare la soglia a 30mila euro per quanto riguarda l’esenzione dell’Irpef. Una presa di posizione che di certo mette un po’ i bastoni tra le ruote al Primo Ministro Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà oggi, quando arriverà in Commissione il maxi emendamento dei relatori sull’esenzione dell’Irpef agricola e ci sarà una riunione di maggioranza Di certo l’obiettivo della maggioranza è quello di raggiungere un accordo entro domani e ottenere il via libera dell’Aula di Montecitorio. Dopo la presentazione dell’emendamento sull’Irpef, sarà concesso un giorno per la presentazione di sub-emendamenti.