Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro ha siglato un protocollo d’intesa con la Cassa delle Ammende, mirato a favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti e a ridurre il tasso di recidiva. Questa collaborazione si inserisce nell’ambito di un accordo interistituzionale precedentemente sottoscritto dal Cnel con il Ministero della Giustizia, finalizzato a promuovere un lavoro penitenziario formativo e professionalizzante, ottimizzando l’impiego del tempo durante la reclusione e potenziando le competenze personali dei detenuti. Il Cnel si impegnerà a fornire consulenza e supporto tecnico alla Cassa delle Ammende per elaborare linee guida e procedure standardizzate, volte a potenziare la qualità dei programmi e dei progetti di inclusione lavorativa e di formazione dei detenuti. Inoltre, si lavorerà alla definizione di modelli operativi di valutazione d’impatto per monitorare l’efficacia di tali interventi. Il protocollo sottoscritto fa riferimento anche all’intesa tra la Cassa delle Ammende, il Ministero della Giustizia e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Questo accordo prevede la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi finalizzati al reinserimento sociale delle persone sottoposte a provvedimenti privativi o limitativi della libertà personale.
Collaborazione importante
Renato Brunetta, Presidente del Cnel, ha evidenziato l’importanza di questa collaborazione, definendola una tappa fondamentale nell’impegno dell’ente per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. L’ex Ministro ha sottolineato che l’accordo si inserisce in una serie di iniziative messe in campo dal Cnel, in particolare il protocollo con il Ministero della Giustizia, volto a contrastare la recidiva attraverso il lavoro e la formazione in carcere. Brunetta ha poi sottolineato che questa strategia rappresenta un “win-win-win”, dove tutti escono vincitori: i detenuti, le vittime dei reati e la società nel suo complesso. La promozione del reinserimento sociale dei detenuti non solo contribuisce alla riduzione della recidiva, ma offre anche opportunità concrete di riabilitazione e reintegrazione nella società, favorendo una maggiore coesione sociale e una migliore qualità della vita per tutti i cittadini.