domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Completata l’indagine del Dipartimento di Giustizia americana sulla gestione dei documenti riservati da parte di Biden

Il procuratore speciale del Dipartimento di Giustizia ha concluso l’indagine sulla gestione dei documenti riservati da parte del presidente Joe Biden, annunciando che presto verrà rilasciato un rapporto al Congresso e al pubblico. Il procuratore generale Merrick Garland, in una lettera ai legislatori, ha assicurato che il documento sarà divulgato solo dopo una revisione della Casa Bianca per individuare eventuali questioni relative ai privilegi esecutivi.

Il rapporto, redatto dal consigliere speciale Robert Hur, non ha ancora rivelato dettagli sulle conclusioni dell’indagine, ma si prevede che saranno resi noti una volta completata la revisione della Casa Bianca, entro la fine della settimana. L’indagine, della durata di un anno, si è concentrata sulla conservazione impropria di documenti riservati da parte di Biden durante il suo mandato come senatore e vicepresidente degli Stati Uniti.

Documenti sensibili sono stati rinvenuti nella sua residenza nel Delaware e in un ufficio privato utilizzato durante il periodo di transizione tra la vicepresidenza e la presidenza. La conclusione dell’indagine arriva in un momento cruciale per il presidente Biden, che sta cercando la rielezione in un clima politico fortemente polarizzato.

Sebbene si preveda che l’esito dell’indagine possa gettare un’ombra legale su Biden, le critiche sulla gestione dei documenti riservati potrebbero indebolire la sua capacità di attaccare il suo presunto avversario alle elezioni di novembre, Donald Trump. Quest’ultimo è stato accusato di accumulare file top-secret nella sua tenuta di Mar-a-Lago e di ostacolare gli sforzi dell’FBI per recuperarli.

Trump e altri membri del Partito Repubblicano potrebbero mettere in discussione la legittimità dell’indagine, sottolineando che è stata avviata dal Dipartimento di Giustizia durante l’amministrazione di Biden. Tuttavia, Garland ha cercato di preservare l’obiettività del dipartimento nominando un procuratore speciale, Jack Smith, per sovrintendere alle indagini su Trump, evitando così conflitti di interesse.

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