domenica, 22 Dicembre, 2024
Società

A Giulia Cecchettin laurea alla memoria in Ingegneria biomedica

Giulia Cecchettin è ora Dottoressa in Ingegneria biomedica. Il riconoscimento simbolico dedicato alla studentessa dell’Università di Padova uccisa l’11 novembre 2023, all’ età di 22 anni, dal suo ex fidanzato Filippo Turetta è stato conferito durante la cerimonia che si è svolta presso l’Università di Padova. All’ evento erano presenti la rettrice del Bo Daniela Mapelli, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il direttore del Dipartimento di Ingegneria e dell’informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea di Giulia, Silvia Todros e il diploma di laurea è stato consegnato dalla rettrice ai familiari di Giulia. Alla giovane studentessa mancavano pochi passi alla laurea in Ingegneria Biomedica, e per la sua famiglia presente alla cerimonia insieme a chi la conosceva e a migliaia di studenti è stato un momento commovente.

“Non si può restare indifferenti”

“Siamo tutti responsabili, ognuno di noi deve fare qualcosa e non si può restare indifferenti. Credo che questo debba essere il nostro impegno, formare non significa solo rendere grandi i nostri studenti, è doveroso renderli cittadini di una grande democrazia. È necessario avere rispetto per le ragioni degli altri, e capire che un ‘no’ deve essere rispettato. Bisogna contrastare ogni forma di violenza, ci sono segnali che magari tendiamo ad ignorare, e ognuno di noi deve impegnarsi a guardare meglio, assumendosi la responsabilità di intervenire”, ha detto la Ministra Anna Maria Bernini. Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il Direttore Gaudenzio Meneghesso ricordando che “quello che è accaduto è stata una tragedia. Non ci sono parole per commentare una vita spezzata e Giulia meritava di vivere una vita a modo suo. Dobbiamo tenere uno sguardo empatico sulle donne nella nostra società e capire quando i nostri ragazzi stanno vivendo momenti difficili. Non è un risarcimento questa laurea, era già sua”. “Il ricordo di Giulia è un pensiero presente in tutto il personale del Dei e per questo abbiamo deciso di dare un supporto alle studentesse che hanno frequentato i corsi di laurea del dipartimento di cui Giulia faceva parte”, ha aggiunto.

“Primo violino”

Anche Daniela Mapelli ha voluto ricordare Giulia Cecchettin durante la cerimonia di laurea in memoria della studentessa dell’Università di Padova definendola un “primo violino”, ovvero una studentessa che aveva la capacità di dare un riscontro sul lavoro svolto in aula.” Quando noi docenti facciamo lezione individuiamo immediatamente tra tutti gli studenti un ‘primo violino’, ossia lo studente o la studentessa che tra tutti può darci un feedback. Giulia era così”, ha detto. Non sono mancati, inoltre, i ringraziamenti della famiglia di Giulia. Il padre della studentessa, Gino Cecchettin, ha ringraziato l’Ateneo per aver onorato la sua memoria confidando, però, di aver pensato “se avesse avuto senso questa cerimonia. Ho pensato a che cosa potesse servire una cerimonia così per una laurea postuma. Poi ho capito che onorare nel migliore dei modi il suo percorso accademico, è un atto d’amore nei suoi confronti. Cara Giulia, mentre ti parlo ti immagino davanti ame, col tuo sorriso leggero, anche se lontana, troppo lontana”.

Il femminicidio che scosse l’Italia

Lo scorso 11 novembre, dopo una serata trascorsa assieme, di Giulia e del suo ex fidanzato Filippo Turetta si erano completamente perse le tracce e durante le indagini, fin da subito si era esclusa l’ipotesi di un allontanamento spontaneo. Le ricerche a tappeto durate giorni si sono drammaticamente interrotte sabato 18 novembre 2023, quando il corpo senza vita della giovane è stato ritrovato nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Le indagini rivelarono che la giovane era stata accoltellata più volte e che il suo cuore aveva smesso di battere la sera stessa della scomparsa dei due, dopo una cena che doveva essere chiarificatrice. Filippo Turetta è stato invece trovato il 19 novembre vicino a Lipsia (Germania), a bordo della sua auto lungo l’autostrada A9, colpevole di un femminicidio che ha toccato più di altri l’Italia intera.

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