Il 6 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete (Safer Internet Day 2024), istituita e promossa dall’Unione Europea, Save the Children pone l’attenzione sull’importanza di garantire ambienti digitali sicuri per bambini e adolescenti. L’organizzazione evidenzia la necessità di affrontare le sfide e le opportunità della rivoluzione digitale, in particolare considerando l’abbassamento dell’età media nell’uso delle tecnologie e l’aumento del tempo trascorso online dai più giovani, fenomeni exacerbati dalla pandemia.
Nonostante la legge stabilisca che l’accesso ai social media sia consentito solo dopo i 13 anni, la realtà mostra una presenza massiccia di preadolescenti che hanno aperto profili utilizzando informazioni false. Save the Children evidenzia che il 40,7% degli 11-13enni in Italia utilizza i social media, con una prevalenza femminile. L’uso precoce e frequente delle nuove tecnologie, specialmente da parte dei più giovani, è emerso con forza durante la pandemia, con il 78,3% degli 11-13enni in Italia che utilizza internet ogni giorno.
Identità digitale
L’identità digitale dei giovani è sempre più costruita online, e gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni sfruttano la connessione per diverse attività, tra cui la messaggistica istantanea, la visione di video, la frequentazione dei social media e i videogiochi. Tuttavia, questa immersione nell’universo digitale comporta rischi, tra cui il cyberbullismo, che sembra in crescita tra gli 11 e i 13 anni. Save the Children sottolinea i comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, sia da social media che da giochi online, correlati a problemi come ansia sociale, depressione, scarsi risultati scolastici e rischio di sovrappeso. L’organizzazione fa notare che le ragazze, in particolare a 13 anni, sono più propense a un uso problematico dei social media, spesso motivato dalla fuga da sentimenti negativi. D’altra parte, i ragazzi sono più esposti al rischio di dipendenza dai videogiochi.
Un aspetto critico riguarda la possibilità di contatti con adulti male intenzionati. Nonostante una leggera diminuzione dei casi di adescamento online di minori nel 2023, la preadolescenza è il periodo più a rischio, evidenziando l’importanza di una mediazione adulta nell’uso dei dispositivi digitali.
Figure di riferimento
Save the Children chiude il suo intervento sottolineando la necessità di coinvolgere e formare le figure adulte di riferimento, in primis genitori e insegnanti, sulle nuove sfide dell’Intelligenza Artificiale. L’organizzazione sottolinea l’importanza di un impegno congiunto tra istituzioni e piattaforme digitali per prevenire i rischi online e garantire una navigazione sicura per i bambini e le bambine. Secondo Raffaela Milano, Direttrice Programmi e Advocacy Italia-Europa, “l’ambiente digitale rappresenta per le giovani generazioni una straordinaria opportunità, ma è necessario che siano accompagnati nella acquisizione di competenze indispensabili per navigare in rete in modo creativo e consapevole”.