martedì, 24 Dicembre, 2024
Sanità

Anaao Assomed: “Sempre più camici bianchi pronti all’esodo. Il 96,5% dei medici sottoposto a carichi eccessivi”

Un sondaggio condotto da Anaao Assomed ha rivelato un quadro preoccupante della situazione dei medici e dei dirigenti sanitari in Italia, evidenziando sfide significative che stanno minando la soddisfazione professionale e la qualità della vita. I risultati sottolineano un crescente disagio e una percezione di carico lavorativo insostenibile tra gli operatori sanitari. In pratica l’87% dei medici e dirigenti sanitari intervistati ha dichiarato di non essere in grado di godere di una vita personale soddisfacente. Questo dato è accompagnato da un impressionante 96,5% che ritiene di essere sottoposto a un eccessivo carico lavorativo. La pressione sul personale medico ha raggiunto livelli così elevati che addirittura il 72% dei partecipanti ha ammesso di aver pensato di lasciare il proprio lavoro nel Servizio sanitario nazionale per trasferirsi all’estero, passare alla Medicina Generale o lavorare nel settore privato.

Dati allarmanti

Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale di Anaao Assomed, ha fatto una disamina di questi dati definendoli allarmanti aggiungendo che superano persino le percentuali pubblicate da studi simili effettuati in 30 paesi dallo studio del ‘McKinsey Health Institute’. Di Silverio sottolinea che la vita ospedaliera, caratterizzata da turni stressanti e reperibilità in corsia, sembra essere un deterrente per molti professionisti medici, come testimoniato anche dal numero crescente di chi considera di lasciare il Ssn. Sebbene ci siano stati miglioramenti in alcune condizioni di lavoro rispetto al passato, come l’aumento del numero di medici nella fascia di età compresa tra 31 e 40 anni grazie a nuove assunzioni, molti altri problemi persistono. Il 40% dichiara di lavorare con un surplus orario annuale compreso tra 150 e 250 ore, e oltre il 50% lamenta il mancato recupero del giorno festivo non usufruito a causa della reperibilità attiva/passiva. Il sondaggio rivela anche una preoccupante carenza di medici nei reparti ospedalieri, con l’85% degli intervistati che afferma che la gravidanza non viene sostituita nei propri reparti.

I suggerimenti

La conclusione del sondaggio include una serie di suggerimenti per migliorare le condizioni di lavoro del personale medico, tra cui una retribuzione differenziata per le varie specializzazioni, un incremento salariale in linea con la media europea, la riduzione dell’eccessiva burocrazia, e un adeguamento dei carichi di lavoro rispettando gli orari contrattuali.

Di Silverio ha sottolineato che il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) potrebbe contribuire a migliorare alcune situazioni, ma è necessaria un’attenzione urgente alla valorizzazione del lavoro medico attraverso diversi modelli organizzativi, migliori collocazioni giuridiche e, se del caso, adeguati riconoscimenti salariali.

Il sondaggio invierà i risultati alle istituzioni competenti, tra cui il Premier Giorgia Meloni, il governo, i Partiti e le Regioni, affinché prendano in considerazione l’urgenza di una politica di visione rispetto alla salvaguardia del Servizio sanitario pubblico e universale.

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