lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Dimenticare l’Ucraina un regalo per Putin

Da quattro mesi, la guerra in Medio Oriente ha fatto scendere il sipario su quella che da due anni si combatte per la liberazione dei territori dell’Ucraina, occupati illegalmente dai russi. Sul conflitto Israele-Hamas c’è una linea ampiamente condivisa tra le forze politiche e anche tra le democrazie occidentali: due stati, due popoli e pressioni contro le esasperazioni di Netanyahu. Sulla guerra Kiev-Mosca, invece, le divergenze rischiano di accentuarsi creando spazi di manovra per gli amici di Putin.

Una serie di falsità

Il teorema fallace è il seguente: le opinioni pubbliche sono stanche della guerra, la controffensiva di Kiev è fallita, i costi degli aiuti militari sono rilevanti; quindi, meglio chiudere qui questa vicenda e per costringere Zelensky a trattare con Putin smettiamo di mandargli le armi. La superficialità e l’irresponsabilità di chi costruisce questo teorema sono aberranti.

La “stanchezza”

Se c’è qualcuno che è stanco di questa guerra non sono le annoiate opinioni pubbliche occidentali che guardano lo spettacolo ma i cittadini e i soldati ucraini che avrebbero volentieri fatto a meno di questo conflitto. Ma sono stati aggrediti vigliaccamente e si difendono coraggiosamente. Che altro dovrebbero fare? Arrendersi e riconoscere che Putin ha fatto bene ad invadere le loro terre, autorizzando così lo zar a pianificare aggressioni ad altri Paesi sovrani nel cuore dell’Europa?

La controffensiva senza aerei

La controffensiva non ha avuto successo. Certo. Ma finora l’Ucraina non ha potuto disporre di un sistema di difesa aerea che arriverà solo nei prossimi mesi. Kiev non ha combattuto, per così dire, ad armi pari. E proprio ora che potrà cominciare a farlo la cosa più scellerata da fare è togliergli gli aiuti militari.

I costi degli aiuti militari

I costi del sostegno all’Ucraina sono alti, ma quanto ci costerebbe essere obbligati ad un riarmo massiccio dall’ eventualità concreta che “vinta” la guerra in Ucraina Putin decidesse di continuare il suo piano attaccando le Repubbliche baltiche o la Polonia o anche solo la piccola Moldova? Tutte le guerre finiscono con accordi di pace.

Quale pace piace a Putin

Ma la pace per Putin è tenersi quello che si è preso violando il diritto internazionale e mantenendo più forte la minaccia su altri territori ai quali prima o poi applicare il suo metodo legittimato da un accordo su queste basi. Davvero questa si può definire pace?

La Terza guerra mondiale?

A chi è terribilmente “stanco” della guerra combattuta da altri affidiamo una semplice riflessione: se la si dà vinta a Putin adesso, subendo le sue condizioni di pace, la tanto paventata Terza guerra mondiale non si allontana ma diventa un rischio concreto, perché la Russia si convincerà che può fare quello che vuole tanto alla fine l’Occidente “si stanca”.

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