Nel 2023 c’è stato uno sforzo corale dell’intera Magistratura per attuare le riforme giudiziarie. Grazie anche a una leale collaborazione tra le istituzioni. Sono questi i due concetti più importanti espressi ieri dalla Prima Presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano nel corso dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2024 che si è tenuta all’interno dell’Aula Magna del ‘Palazzaccio’ di Roma.
La cultura del magistrato
Alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, Cassano ha esposto una panoramica del lavoro svolto dalla Magistratura nel corso del 2023, evidenziando gli sforzi compiuti nell’implementare le riforme del processo civile e penale introdotte nel 2022: “Si è trattato di un impegno corale animato da alta tensione ideale, da grande senso di responsabilità, da scrupolosa attenzione agli aspetti organizzativi quale componente essenziale della cultura del magistrato”. Insomma, la capacità di gestire in modo efficace l’apparato giudiziario è stata fondamentale per l’attuazione delle riforme e per garantire che la giustizia fosse erogata in modo efficiente e equo.
La legittimazione della Magistratura, secondo Cassano, si rinnova quotidianamente attraverso risposte meditate e responsabili alle domande di giustizia. Ha rimarcato l’importanza della tutela dei diritti fondamentali della persona, il rigoroso rispetto delle garanzie difensive, l’osservanza del metodo del contraddittorio, l’attento ascolto delle ragioni degli altri, il costante confronto con l’Avvocatura (“elemento chiave per mantenere un sistema giudiziario robusto e imparziale”) e l’intera comunità dei giuristi, la leale collaborazione con le altre istituzioni, oltre che con comportamenti ispirati a equilibrio, sobrietà, riservatezza.
Performance giudiziarie
Durante le sue considerazioni Cassano ha fornito un dettagliato resoconto sulle performance giudiziarie del 2023. Nel settore penale, le pendenze si sono ridotte del 13% nei Tribunali e del 6,5% nelle Corti d’appello. Questo risultato è ancor più rilevante considerando l’aumento dei procedimenti di nuova iscrizione nel 2023, che sono stati complessivamente 2.447.467, superando i 2.413.467 del 2022 e i 2.423.842 del 2021 (con un incremento del 1,4% rispetto all’anno precedente). Il numero di procedimenti definiti è aumentato in modo significativo, registrando un incremento dell’8,3% in primo grado e del 10,6% in appello. Un ulteriore punto positivo è il notevole miglioramento del disposition time, ovvero il tempo impiegato per la conclusione di un procedimento. Nei Tribunali, il disposition time è sceso a 310 giorni, rispetto ai 386 del periodo precedente, mentre nelle Corti d’appello è diminuito a 689 giorni rispetto agli 815 del periodo precedente.
Parola al Guardasigilli
All’inaugurazione ha preso parte anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio il quale ha sottolineato sottolineando che l’Anno giudiziario che si appresta a iniziare può essere considerato come quello “delle conferme dei buoni risultati che cominciamo a registrare, degli sforzi che non smettiamo di assicurare e delle opportunità che abbiamo di entrare nella nuova fase in cui la giustizia diventi forza motrice di una rinnovata crescita del Paese”. Il Guardasigilli ha evidenziato l’importanza dell’attuazione del Pnrr, definendolo un’opportunità unica per l’Italia non solo per onorare gli accordi con l’Europa, ma anche per assolvere alle responsabilità verso i cittadini e proseguire nel processo riformatore in corso. Ha sottolineato che gli effetti positivi di queste riforme cominciano a manifestarsi.