Il 2023 è stato un anno senza precedenti per le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule. Nell’anno da poco concluso l’attività della Rete trapiantologica italiana ha ottenuto in tutti gli indicatori i migliori risultati mai realizzati nella storia del nostro Paese. I dati sono stati presentati dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci e dal direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, in apertura dell’ottava edizione degli Stati generali della Rete trapianti. Questo rilevante appuntamento annuale, che si è svolto e si conclude oggi a Roma, presso l’Auditorium Antonianum, ha visto la partecipazione di oltre 400 operatori da tutta Italia. L’incontro dei professionisti della rete trapiantologica rappresenta un momento importante di condivisione e confronto sulle principali novità del settore e sull’innovazione e la ricerca nel mondo dei trapianti di organi, tessuti e cellule. Quest’anno il titolo delle tre giornate è “Stati Generali della Rete Nazionale Trapianti: Riflessioni sul passato, progettando il futuro”.
Sistema tra i più avanzati in Europa
“Queste giornate costituiscono un’occasione importante per fare il punto sullo stato attuale e le prospettive future del sistema trapiantologico italiano, tra i più avanzati in Europa per la sicurezza dei processi, la qualità degli interventi e il numero di donatori”, ha affermato il Ministro Schillaci, a margine dell’introduzione dei risultati. L’andamento positivo registrato negli ultimi anni è confermato proprio dai dati più recenti raccolti dal Centro Nazionale Trapianti. Nel 2023, in particolare, ha detto il Ministro “sono state raggiunte le migliori performance mai realizzate in Italia: non solo le cifre assolute più alte di sempre, ma anche le percentuali di crescita annuali più elevate mai ottenute”.
Quattromila interventi in un anno
Per la prima volta, infatti, le donazioni di organi hanno superato quota duemila, attestandosi a 2.042 (+11,6%), mentre i trapianti hanno ampiamente oltrepassato “il muro finora mai valicato”, dei quattromila interventi in un anno: nel 2023 sono stati realizzati 4.462 trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 (+15,1%). “È importante sottolineare – ha aggiunto Orazio Schillaci – che la crescita di questi interventi ha riguardato tutte le specialità, con una conferma del miglioramento costante degli esiti degli interventi”. Volumi in crescita si sono registrati anche nell’attività dei tessuti e in quella delle cellule staminali emopoietiche.
Proseguire con rinnovato impegno
Il tasso nazionale di donazione ha raggiunto quota 28,2 donatori per milione di persone, oltre il massimo storico di 24,6 registrato nel 2022. Con questo risultato l’Italia ha superato la Francia e nel confronto con le altre nazioni europee, oggi è seconda solo alla Spagna. “Questi straordinari risultati raggiunti nel campo trapiantologico – ha proseguito il Ministro della Salute – devono renderci quindi orgogliosi, ma anche stimolarci a proseguire con rinnovato impegno per far diventare sempre più efficiente e sicura la rete dei trapianti e per rafforzare la cultura della donazione, essenziale per offrire ai pazienti in attesa di trapianto una vita nuova o una prospettiva di vita migliore”.
Lombardia regione con maggior numero di trapianti
Per quanto riguarda i trapianti, la crescita degli interventi ha riguardato tutte le specialità: nel 2023 sono stati realizzati 2.245 trapianti di rene (+10,4%), 1.696 di fegato (+14,7%), 186 di polmone (+33,8%), 40 di pancreas (+5,3%) ma soprattutto ben 370 trapianti di cuore rispetto ai 253 dell’anno scorso (+46,2%). Inoltre, si conferma ancora il costante miglioramento degli esiti degli interventi. In termini assoluti è stata la Lombardia la regione a effettuare il maggior numero di trapianti (827) mentre in rapporto alla popolazione il primato spetta al Veneto (140,9 trapianti ogni milione di abitanti) seguito da Piemonte ed Emilia Romagna. Al sud è significativa la crescita registrata dalla Puglia, passata in un anno da 29,7 a 46,9 trapianti per milione di abitanti.
Ancora alcune criticità
Il Ministro Schillaci, nel segnalare di come “in Italia ci sono molti pazienti in attesa e il fabbisogno non è purtroppo ancora del tutto soddisfatto” ha spiegato che “ci sono alcune criticità che ancora persistono che siamo impegnati a superare: penso, in particolare, alle differenze regionali che sussistono nel tasso di donazione tra Nord e Sud e ai tassi di opposizione al prelievo, gli unici indicatori che sono rimasti sostanzialmente invariati”. Orazio Schillaci ha altresì evidenziato che “senza donazione non può esserci alcun trapianto”. Per questo resta fondamentale avviare tutte le iniziative necessarie affinché sempre più persone si rendano disponibili a donare. E a tal proposito, nel 2024 è attesa un’importante novità: l’attivazione del portale digitale della CIE che permetterà ai cittadini di registrare la propria dichiarazione di volontà sulla donazione direttamente da casa e non solo negli uffici anagrafe.