venerdì, 18 Ottobre, 2024
Economia

Dombrovskis: Italia non in linea. Mes, “discutiamo”

Davos.Lagarde: verso la normalizzazione

Dopo lo show del neo Presidente argentino, Javier Milei, nel suo primo viaggio all’estero, che a Davos ha detto: “sono qui per dirvi che l’Occidente è in pericolo” a causa del “socialismo”, che ha attaccato l’ambientalismo e “l’agenda femminista”, definite invenzioni dei socialisti, in risposta al fallimento del loro modello collettivista, ieri è toccato alla presidente della Bce, Christine Lagarde, tirare un po’ le somme nell’ultimo giorno del World Economic Forum 2024. Somme neppure tanto pessimistiche, mentre il lettone, vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, non si è risparmiato di rimproverare l’Italia riguardo la mancata ratifica del Mes. Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, invece ha riportato tutti al tema della crisi climatica e del Pianeta, ancora più vitale di quella economica. Per il gossip c’è il particolare “giaccone di Sanchez.” Il premier spagnolo, a Davos, si è protetto dal freddo con un giaccone prodotto dalla Joma, un’azienda a conduzione famigliare, spagnola, che così ha ottenuto una visibilità internazionale. Pare che grazie alla visibilità offerta dal premier spagnolo il capo, in questi giorni, sia andato a ruba.

Normalizzazione, non normalità

Lagarde ha sostenuto che, per l’anno appena cominciato, “possiamo attenderci una prosecuzione della ripresa dei consumi, un ritorno alla normalità dei risparmi da una condizione di risparmi eccessivi, mercati del lavoro meno rigidi e una riduzione dell’inflazione, sia nominale che di fondo”. Insomma ci sarà una “normalizzazione” dell’economia, che però “andrà verso qualcosa che non è la normalità.” Un concetto da sviscerare. Secondo Lagarde l’Unione europea deve rafforzarsi, anche alla luce delle elezioni negli Stati Uniti:al momento, “tutti vediamo che il mercato unico non è davvero tale, a causa dei molti ostacoli che ancora ci sono.” Per averle evocate, e rispondendo a una domanda sui rischi che potrebbero derivare dalla vittoria di Trump a novembre, Lagarde ha spiegato che “qualunque sarà l’esito delle elezioni americane, e qualunque siano i rischi che questo comporterà, la miglior cosa che può fare l’Unione europea è essere preparata a ogni scenario”.

Dombrovskis: discutiamo con l’Italia

Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, è stato più diretto e ha detto di ritenere “plausibile” un primo taglio dei tassi da parte della Bce a giugno. “Non posso che essere allineato con quello che ha detto Carlo Messina a Davos. Abbiamo anche sentito da esponenti vicini alla Bce che siamo ormai arrivati a un picco – ha spiegato Gros-Pietro – ma quando potrà cominciare la discesa non potrà essere molto presto. Ci aspettiamo tuttavia nell’ambito del 2024.” Invece il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ritorna sul Mes è parla di “discussioni” in corso con l’Italia eposizioni chiare a entrambe le parti. “Ovviamente, spetta al Parlamento italiano decidere quali sono i prossimi passi in avanti” da compiere, e aggiunge, “speriamo di poterli vedere quanto prima.” Poi, sui piani di bilancio 2024 dei paesi dell’Eurozona, Dombrovskis ritiene che il “budget italiano”, “non sembra essere in linea con le raccomandazioni del Consiglio Ue. Questo vale anche per altri Paesi. E abbiamo “chiesto all’Italia di intraprendere deviazioni e di rimettere in linea” i conti pubblici “con le nostre raccomandazioni”.

Non perdere l’occasione

Nappini: A Davos è intervenuta anche Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, che ha riportato sui temi delle emergenze ambientali: dagli studi presentati emergono due dati – ha ricordato – “si stimano 14,5 milioni di morti da qua al 2050, mentre per l’economia si temono perdite per 12 mila miliardi e mezzo di dollari (12,5 trillion) nello stesso lasso di tempo”. Secondo Slow Food Italia, “non può e non deve essere soltanto la salvaguardia di interessi economici la bussola per invertire la rotta. Altrimenti, conclude, “il rischio è di alimentare meccanismi ancora più distorti di quelli a cui assistiamo oggi, perdendo l’ennesima preziosa occasione per ripensare il nostro rapporto col prossimo e col vivente tutto.”

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