mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Europa

Il Parlamento europeo chiede la regolamentazione dello streaming musicale

Con 532 voti favorevoli, 61 contrari e 33 astensioni, i deputati del Parlamento europeo chiedono di affrontare lo squilibrio esistente nell’assegnazione dei ricavi nel mercato dello streaming musicale, che lascia alla maggioranza degli autori, degli interpreti e degli esecutori un compenso molto basso. Vogliono un nuovo quadro giuridico dell’Ue per regolamentare il settore, dove attualmente non si applicano norme comunitarie anche se i servizi di streaming sono divenuti il principale strumento di fruizione della musica. I “canoni di royalty pre-digitali” attualmente applicati devono essere rivisti, dicono i deputati, che criticano “i regimi di payola”, che costringono gli autori ad accettare entrate inferiori o inesistenti in cambio di una maggiore visibilità.

Visibilità e accessibilità

L’intervento dell’UE è necessario per garantire la visibilità e l’accessibilità delle produzioni musicali europee, in considerazione dell'”enorme volume” di contenuti, in costante aumento, sulle piattaforme di streaming musicale, si afferma nel testo adottato. I deputati propongono anche di “riflettere sulla possibilità” di imporre misure concrete, come quote per le opere europee. Una futura legge comunitaria dovrebbe obbligare le piattaforme a rendere trasparenti gli algoritmi e gli strumenti di raccomandazione di ascolto, al fine di prevenire pratiche sleali, come la manipolazione delle cifre relative allo streaming, presumibilmente utilizzate per ridurre le entrate degli artisti. I deputati suggeriscono di introdurre un’etichetta per informare il pubblico quando le canzoni che ascoltano sono state generate dall’intelligenza artificiale e sollecitano ad affrontare la questione dei deepfake sulle piattaforme di streaming musicale (che utilizzano identità, voci e sembianze degli autori, senza il loro consenso).

Titolari dei diritti e metadati

Le norme dovrebbero inoltre obbligare le piattaforme di streaming a identificare i titolari dei diritti, assegnando correttamente i metadati, per rendere più visibili le loro opere. Infine, i deputati segnalano studi che indicano che i ricavi nel mercato dello streaming vanno principalmente alle principali etichette e ad alcuni artisti più popolari, mentre gli stili meno popolari e le lingue meno comuni sono proposti meno frequentemente. Nella legislazione dell’UE si dovrebbero pertanto includere indicatori specifici di diversità per valutare la gamma di generi e lingue disponibili e la presenza di autori indipendenti, mentre una strategia industriale europea per la musica dovrebbe promuovere la diversità del settore, stimolando gli attori più piccoli.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Intervista a Gianfranco Mazzoccoli, fondatore di Cedat 85 eccellenza mondiale nelle trascrizioni e traduzioni

Angelica Bianco

Il bipolarismo immaginario e un Terzo polo senza Renzi e Calenda

Giuseppe Mazzei

UE: Roberta Metsola rieletta presidente del Parlamento. Trattative ad oltranza per la presidenza della Commissione a von der Layen

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.