giovedì, 21 Novembre, 2024
Attualità

Davos. Zelensky: “Putin ci ha rubato 13 anni di pace”

Tema per tutti: “ricostruire la fiducia”, ma le paure sono tante

Pubblico in piedi, standing ovation per Zelensky al World Economic Forum.
“Gli ucraini non perdoneranno mai Putin e i suoi terroristi che li hanno privati dei loro cari”, ha detto, tra l’altro, il Presidente ucraino. “Un uomo che ha rubato almeno 13 anni di pace, sostituendoli con dolore, dolore, dolore e crisi che colpiscono il mondo intero”. E ancora, “noi non siamo terroristi, ci saranno processi, ma dovranno esserci responsabili e colpevoli, dovranno pagare per quello che hanno fatto. Non dimenticheremo e non perdoneremo. Attenzione: non parlo di rivincita, ma di giustizia.” Da lontano risponde il Presidente russo, Vladimir Putin: “L’Ucraina – ha detto – ha rinunciato ai negoziati con la Russia, imbecilli, sarebbe tutto finito tempo fa.” Inoltre, ha aggiunto, la formula di pace di Zelensky è fatta di “requisiti proibitivi per i negoziati.”

Blinken: aiuto da Usa e Ue

Zelensky, prima di intervenire, aveva già avuto rassicurazioni dal Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che ha promesso il mantenimento dell’aiuto americano: “siamo determinati a mantenere il nostro sostegno all’Ucraina e stiamo lavorando a stretto contatto con il Congresso (degli Stati Uniti) per raggiungere questo obiettivo. So che i nostri colleghi europei faranno la stessa cosa.” Anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si è detto ottimista perché “l’Ucraina mantiene la propria indipendenza. Gli ucraini hanno rifiutato la Russia e scelto l’Occidente” e Kiev “è più vicina alla Nato che mai.” L’Unione Europea vive in un periodo segnato da “conflitto, frammentazione e paura”, ha detto nel suo intervento la Commissaria europea Ursula von der Leyen, ma ha i mezzi per andare avanti con “ottimismo” e “determinazione”, a patto che sia “coraggiosa” e si assuma dei rischi, come ha fatto davanti alla pandemia di Covid-19 e alla guerra in Ucraina. Intanto, sempre sulla guerra russo-ucraina, all’arrivo all’Ecofin, a Bruxelles, il Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, ha ricordato che “l’anno scorso abbiamo stanziato 18 miliardi in sostegno dell’Ucraina e ora chiediamo con forza un accordo nelle prossime settimane.”

I temi del WEF

Davos entra nel pieno dell’attività e arriva di tutto. Il governatore della banca centrale francese ha annunciato che “probabilmente” quest’anno la Bce deciderà un taglio dei tassi di interesse. Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, invece guardando al proprio paese, ha affermato che “il 2024 non sarà brillante, ma ci sarà una ripresa. La Germania non è il grande malato d’Europa.” Un rapporto sul clima ci ha informati che entro il 2050 ci saranno oltre 14 milioni di morti a causa dei cambiamenti climatici. Il rapporto parla anche delle perdite economiche che saranno pari 12,5 trilioni di dollari in tutto il mondo. il primo ministro cinese Li Qiang ha invece sostenuto che la Cina crescerà più del 5 per cento e che “è essenziale eliminare i pregiudizi e lavorare insieme per affrontare il deficit di fiducia”, ma aggiungendo che “il mondo è entrato in un nuovo periodo di turbolenza e trasformazione”. Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina introducendo il concerto inaugurale, di cui la banca è sponsor da diversi anni, ha ribadito l’impegno di 1,5 miliardi per combattere la povertà e ha spiegato che “gli investimenti che stiamo facendo in questo ambito sono secondi solo ai nostri investimenti in tecnologia, intelligenza artificiale e banca digitale.” Non è neppure mancata la manifestazione contro il World Economic Forum: circa 400 persone hanno marciato da Küblis a Davos per lottare per la giustizia climatica. I leader, dicono, si impegnano pubblicamente ad agire per il clima, ma per recarsi all’appuntamento molti di loro utilizzano jet privati.

L’IA farà strage di lavori

Quest’anno a Davos si tenta di capire come “ricostruire la fiducia”, ma forse mancano gli strumenti per capire la realtà sempre più frammentata e complessa. L’anno scorso tutti avevano previsto una recessione globale che non si è mai verificata. Mentre quest’anno si teme l’intelligenza artificiale che rischia di travolgere milioni di posti di lavoro. Il 40% nelle economie emergenti – dalla Cina all’India al Basile – il 26% nei Paesi a basso reddito, e fino al 60% nelle economie più avanzate, dall’Europa agli Stati Uniti. L’allarme lanciato a Davos arriva dal Fondo monetario internazionale che mette in guardia la comunità internazionale dai pericoli legati ad uno sviluppo incontrollato dell’IA. ”Circa la metà dei posti di lavoro nel cui ambito agisce l’IA possono trarre grandi benefici in termini di crescita della produttività – spiegala direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva – ma per l’altra metà le applicazioni legate all’intelligenza artificiale potrebbero di fatto sostituire le mansioni attualmente svolte dagli umani, con l’effetto di ridurre la domanda di lavoro e di portare a salari più bassi e a una riduzione delle assunzioni.” Effettivamente un problema, se si vuole ricostruire fiducia.

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