Il Comitato Esecutivo del Fondo Monetario Internazionale ha approvato un nuovo programma di prestiti da 1,2 miliardi di dollari in quattro anni per sostenere le riforme economiche in Giordania. Questa misura sostituisce, dunque, il programma precedente messo a disposizione del Paese che scade a marzo 2024. Il Fondo ha spiegato che la decisione consente alla Giordania di ottenere immediatamente un pagamento iniziale di circa 190 milioni di dollari, con la restante somma distribuita in più fasi nel corso del programma, soggetta a revisioni. A questo proposito, il 9 novembre il Fondo ha raggiunto un accordo a livello di esperti con la Giordania sul nuovo programma di riforma. Un passo che il ministro delle Finanze giordano Muhammad Al-Issis ha poi descritto come un messaggio di fiducia agli investitori. L’approvazione da parte del Consiglio Esecutivo del nuovo “Meccanismo di Finanziamento Esteso” arriva in un momento in cui crescono i timori che la guerra nella Striscia di Gaza possa evolversi in un conflitto regionale più ampio.
Resilienza e riforme strutturali
Il FMI ha affermato che il nuovo piano si baserà sulla “forte performance del programma precedente” della Giordania per sostenere gli sforzi del Paese volti a mantenere la stabilità macroeconomica, costruire la resilienza e accelerare le riforme strutturali. Il FMI ha indicato che questi fondi consentiranno alla Giordania di continuare il graduale aggiustamento delle condizioni finanziarie pubbliche proteggendo al contempo la spesa sociale e in conto capitale, migliorando la continuità finanziaria del settore elettrico e mantenendo il tasso di cambio fisso. Kenji Okamura, vicedirettore generale del Fondo monetario internazionale, ha dichiarato: “La Giordania è riuscita a superare una serie di shock negli ultimi anni e ha mantenuto la stabilità generale e una crescita economica moderata grazie a una politica competente e a un significativo sostegno internazionale”. Infine, il FMI rileva che la Giordania deve compiere ulteriori progressi per migliorare il contesto imprenditoriale e attrarre investimenti privati, al fine di promuovere una crescita creatrice di posti di lavoro.