venerdì, 22 Novembre, 2024
Motori

Stellantis, fermo produttivo di Mirafiori per tre settimane. Fiom-Cgil: “Mirafiori è in agonia”

Sindacati: serve gestire meglio, sono 17 anni consecutivi di ammortizzatori

Non più tardi del 5 gennaio scorso la Fim-Cisl ha sfornato un comunicato con i dati di produzione 2023 di Stellantis. I dati di produzione “sono in miglioramento”, è scritto, è stato il “secondo anno di crescita” (9,6%) con aumento di produzione di autovetture e veicoli commerciali. Invece, non più tardi di ieri l’azienda annuncia il fermo produttivo di Mirafiori per tre settimane a partire dal 12 febbraio per oltre 2.000 addetti delle Carrozzerie. Stellantis sostiene la necessità di adeguare i flussi produttivi delle vetture assemblate al transitorio andamento della domanda di mercato. Tra l’altro a Melfi ci sono anche centodieci lavoratori delle ditte della logistica FDM e LAS in sciopero, per protestare contro la decisione di cessazione delle loro attività in seguito alla disdetta dell’appalto Stellantis, ed è stato chiesto alla Regione Basilicata e Governo di intervenire.

Mirafiori in agonia

“Ci attiveremo da subito per chiedere un incontro all’azienda per capire perché il 2024 è iniziato in sofferenza” ha detto il segretario della Uilm Luigi Paone, secondo il quale bisogna “gestire al meglio la fermata produttiva delle Carrozzerie e trovare delle soluzioni in grado di tutelare il reddito di lavoratrici e lavoratori, come il loro distacco in altre realtà del Gruppo Stellantis.” Per Edi Lazzi, segretario della Fiom-Cgil di Torino, “Mirafiori è in agonia, è necessario darle ossigeno con nuove produzioni.”

La crisi di Maserati

In primo piano la questione dei volumi per lo stabilimento di Torino dove accanto alla Fiat 500 bev si producono le Maserati. L’anno scorso sono state prodotte 85.940 unità, il 9,3% in meno rispetto al 2022. La Fiat 500 è rimasta in linea con la produzione del 2022 mentre la produzione a marchio Maserati si è dimezzata rispetto all’anno prima. Il 2024 presenta ulteriori criticità per lo stop alla produzione dei due modelli storici, Quattroporte e Ghibli.

Proposta dei sindacati

“Dal 2025 era previsto il lancio produttivo del nuovo modello Quattroporte berlina nella sua versione full-electric – scrive FimCisl – e riteniamo che non si debba temporeggiare sull’avvio produttivo, ma sia necessario accelerare e anticipare i tempi della messa in produzione della nuova berlina. E’ importante comprendere per il futuro la strategia di Stellantis a Mirafiori sia sui modelli che sui volumi delle produzioni Maserati, visto che l’obiettivo nel piano “Dare Foward 2030” è di incrementare tre volte il peso delle nuove auto nei segmenti dei veicoli premium e di lusso e noi pensiamo che lo si debba fare con un ruolo primario di Mirafiori. Data la situazione – continua Fim-Cisl -riteniamo indispensabile che oltre alla 500e e ai modelli Maserati, venga assegnato un altro modello su piattaforma full-electric con potenzialità di volumi importanti e non di nicchia, al fine di garantire la missione produttiva di Mirafiori come stabilimento di assemblaggio auto”.

Fiom: integrare retribuzione

Gianni Mannori, responsabile Fiom-Cgil dello stabilimento, aggiunge: “Abbiamo chiesto all’azienda, senza al momento ricevere risposta, di integrare economicamente il differenziale retributivo anche a fronte dei grandi introiti che il gruppo Stellantis ha fatto nel corso del 2023. La cassa integrazione penalizza in modo significativo a livello economico le lavoratrici e i lavoratori. Con il 2024 siamo entrati nel diciassettesimo anno consecutivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali in Carrozzeria”.

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