giovedì, 14 Novembre, 2024
Ambiente

Il cambiamento climatico preoccupa la maggioranza degli italiani

Il Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia ha realizzato uno studio nazionale che ha coinvolto un campione di 1000 cittadini maggiorenni italiani rappresentativo della popolazione per sesso, età, appartenenza geografica e occupazione utilizzando una survey realizzata con metodologia Computer Assisted Web Interview per raccogliere le opinioni della popolazione sulle sfide globali percepite come urgenti da affrontare e sulle soluzioni ritenute più promettenti. Le sfide globali che più sembrano preoccupare i cittadini sono quelle relative ai cambiamenti climatici e perdita della biodiversità (indicata rispettivamente da 7 italiani su 10), al timore per l’aumento di situazioni di violenza e conflitti (indicata rispettivamente da 7 italiani su 10), e alla diffusione di malattie e peggioramento dello stato di salute (indicata da 1 italiano su 2).

Clima e biodiversità

In merito alla sfida ‘cambiamenti climatici e perdita della biodiversità’, pensando al futuro del pianeta nei prossimi dieci anni, i cittadini si dichiarano particolarmente preoccupati per l’aumento della frequenza di episodi di maltempo estremo, inasprimento del fenomeno del riscaldamento globale e per il peggioramento della salute degli oceani e innalzamento livello dei mari. In merito alla sfida ‘violenza e conflitti’, la preoccupazione è più spiccata per la possibilità che si verifichino con maggiore frequenza conflitti armati o guerre civili, fenomeni di terrorismo/radicalizzazione e di violenza online. Relativamente alla sfida ‘salute e malattie’, i cittadini sono per lo più preoccupati per l’emergere di nuovi virus/pandemie, per la riduzione della possibilità di accedere a cure mediche di qualità e per un possibile peggioramento della salute mentale della popolazione. A seguire, gli italiani riferiscono di essere preoccupati in merito alla qualità del mercato del lavoro (in 4 casi su 10), con particolare riferimento al timore di non riuscire a trovare un lavoro dignitoso, che possano peggiorare le condizioni di salute mentale e stress dei lavoratori e che l’attività professionale divenga totalizzante nella vita delle persone, con impatti negativi sul work-life balance. Infine, per 1 italiano su 4 risulta molto preoccupante la possibile mancanza di risorse alimentari, idriche e abitative.

Risorse idriche e povertà

In particolare, questa sfida allarma gli italiani con specifico riferimento alla prospettiva di un progressivo scarseggiare di risorse idriche potabili, dell’aumento della povertà economica e della carenza di risorse alimentari per soddisfare il fabbisogno del pianeta. In generale, le donne risultano nella maggior parte dei casi le più preoccupate rispetto al futuro del pianeta e gli under 30 per quanto riguarda la sfida dei ‘cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità’. Sono invece i cittadini tra i 30 e i 40 anni quelli più preoccupati di tematiche legate alle condizioni di lavoro e alla disponibilità di beni primari come acqua, cibo e alloggi sicuri. Trasversalmente alle sfide, i cittadini intervistati individuano nell’ambito dell’educazione, nelle sue diverse manifestazioni, una chiave cruciale per affrontare le numerose difficoltà che il nostro pianeta dovrà affrontare nei successivi 10 anni. Emergono appelli per la diffusione dell’insegnamento di valori quali la pace, la non violenza, la tolleranza culturale, i diritti umani, l’educazione alla salute e alla prevenzione, l’alfabetizzazione tecnologica, la scienza e la tecnologia. Risulta evidente che le soluzioni fondate sull’educazione occupano una posizione di rilievo, classificandosi tra le prime cinque risposte per ben quattro delle cinque sfide globali che caratterizzeranno il prossimo futuro.

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