Che succederebbe se in Parlamento, ad ogni piè sospinto, si parlasse male della professione dei medici, degli avvocati, dei notai, dei geometri, degli ingegneri, dei commercialisti e via di questo passo? Ci sarebbe una generale levata di scudi e, probabilmente, i Presidenti delle Camere interverrebbero per invitare i parlamentari ad usare maggior garbo verso professioni rispettabili. Quando, invece, si parla dei lobbisti scatta una sorta di licenza di invettiva una vera e propria violenza verbale. E si scatena una gara a chi ne parla peggio. Peccato che vengano definiti “lobbisti” personaggi che, in realtà, non svolgono questa professione ma che sono intenti a fare ben altro: faccendieri, mestatori, millantatori e perché no, anche corruttori, trafficanti di influenze illecite. Ohibò! Delle due l’una: o chi usa impropriamente il termine lobbista è un ignorante, nel senso che ignora in che consiste questa professione, oppure è in malafede.
Una professione complessa
Per essere gentili, propendiamo per la prima ipotesi. E allora spieghiamo in due parole chi è il lobbista e che lavoro fa. Si tratta di un professionista, dotato di solida preparazione giuridica, economica, di comunicazione e con un bagaglio notevole di conoscenza tecnica delle materie che tratta. Costui rappresenta interessi legittimi di aziende, associazioni, profit e non profit, presso le istituzioni. Il compito del lobbista è spiegare, a chi prende decisioni pubbliche, perché e come sarebbe meglio introdurre o modificare una norma. Il lobbista deve cercare di convincere con buoni argomenti e soprattutto con la credibilità della sua specchiata persona. Niente mazzette, nessun finanziamento ai partiti in cambio di favori, niente vacanze di lusso o altre utilità. Cosa c’entra tutto questo con le gare di appalto? Cosa c’entra con la conclusione di affari più o meno loschi? Cosa c’entra con la creazione di conventicole che vogliono subornare, assoldare o “catturare” i decisori pubblici per manipolarli, con o senza scambi illeciti? Un bel nulla.
Legiferare, non sparlare
Allora, diciamolo serenamente una volta per tutte: smettetela di parlare male dei lobbisti se non sapete neanche di cosa parlate. Tra l’altro, non avete alcuna legittimità a denigrare una professione che da decenni chiede di essere regolamentata in nome della trasparenza e su cui il Parlamento tarda a legiferare. Invece di sparlare dei lobbisti, gli eletti dal popolo si affrettino ad approvare una buona legge di regolamentazione dell’attività di rappresentanza di interessi. E ci perdonino i Presidenti delle Camere se avanziamo, col dovuto rispetto, una richiesta: per favore quando negli interventi dei parlamentari si offenderà ingiustamente questa professione, ricordino che il lobbismo è un’attività lecita e regolamentata in tutte le democrazie anche quelle uscite da pochi decenni da regimi totalitari, solo l’Italia fa eccezione……e non per colpa dei lobbisti. Grazie Presidente La Russa, Grazie Presidente Fontana.