giovedì, 14 Novembre, 2024
Ambiente

Una tabella mostra le comunità più colpite dal riscaldamento globale

L’organizzazione cristiana britannica “Christian Aid”, tra le maggiori agenzie di soccorso che opera a livello globale per sostenere lo sviluppo sostenibile e sradicare la povertà, ha stilato in una tabella i primi 20 disastri climatici estremi più costosi nel corso del 2023 in base al costo pro capite, rilevando una “lotteria globale dei codici postali contro i poveri, in cui sono i cittadini più vulnerabili a perdere”. L’elenco redatto dalla Christian Aid e denominato “Counting the Cost 2023: A year of climate breakdown”, include gli eventi estremi, sempre più intensi e frequenti a causa dei cambiamenti climatici, dei Paesi che ben poco hanno contribuito alla crisi climatica, ma che tuttavia ne pagano le spese. L’elenco è stato pubblicato sul sito web christianaid.org.uk

L’ingiustizia

“C’è una doppia ingiustizia nel fatto che le comunità più colpite dal riscaldamento globale abbiano contribuito poco al problema” ha dichiarato Patrick Watt, amministratore delegato della Christian Aid. La lista mostra i costi delle perdite e dei danni che ammontano a centinaia di miliardi di dollari all’anno, solo nei paesi in via di sviluppo. “Le nazioni ricche devono impegnare i nuovi fondi aggiuntivi necessari per garantire che – invoca l’organizzazione – il “Fondo per le perdite e i danni” (subiti in conseguenza dei cambiamenti climatici, Loss and Damage), concordato alla COP 28, possa fornire rapidamente aiuto a coloro che ne hanno più bisogno. Gli abitanti dei Paesi poveri sono tendenzialmente meno preparati a far fronte alle calamità legate al clima e hanno meno risorse con cui affrontare la fase di ripresa”.

Lotteria globale dei codici postali

Il costo spazia dagli 4.161 dollari a persona generati dagli incendi che hanno colpito le Hawaii lo scorso agosto ai 9 dollari pro capite causati dalle inondazioni avvenute nel mese di aprile in Perù. Per l’organizzazione tale analisi dettagliata, che mette in risalto la pressione finanziaria sul cittadino medio, offre ai Governi una chiara prospettiva degli impatti climatici. In questo modo, la tabella dei 20 disastri climatici estremi più costosi nel corso del 2023 faciliterebbe ai Paesi più ricchi l’assorbire i costi. L’organizzazione Christian Aid chiede che le Nazioni più ricche stanzino risorse ulteriori per finanziare il Fondo Loss and Damage. Attualmente, è pari a 700 milioni di dollari la cifra sottoscritta dai diversi Paesi a Dubai, tra cui l’Italia che ha contribuito con 130 milioni di euro da devolvere al Fondo. Inoltre, Christian Aid chiede ai leader mondiali di impegnarsi maggiormente nella finanza climatica e di aumentare gli investimenti in allerta precoce e azione tempestiva.

L’Emilia-Romagna in classifica

Nella classifica dei venti disastri climatici più costosi del 2023 al sesto posto si posiziona l’Italia con l’alluvione che a maggio ha colpito l’Emilia-Romagna, dove le inondazioni hanno causato la morte di 15 persone e complessivamente sono state colpite circa 46.000 persone. In più, 23 fiumi sono esondati e si sono verificate oltre 1.000 frane. “I costi economici delle inondazioni furono ingenti – si legge nella relazione Christian Aid – per un totale di circa 10 miliardi di dollari. Una migliore protezione sociale potrebbe mitigare gli impatti”. In Italia il costo medio pro capite per i quasi 60 milioni di abitanti totali è stato in media di circa 164 dollari ciascuno. “Sebbene non si tratti di una somma molto elevata – chiarisce l’organizzazione – se calcolata in media sull’intera popolazione, è probabile che l’importo per le persone direttamente colpite superi i 200.000 dollari pro capite”.

 

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