La notizia ha scosso il mondo del calcio italiano e internazionale: Sven Goran Eriksson, il leggendario allenatore svedese che ha portato la Lazio alla vittoria dello scudetto nel 2000, ha annunciato in una toccante intervista alla Tv svedese di essere affetto da una malattia incurabile che gli concederebbe al massimo un anno di vita. Eriksson, 75 anni, già ritiratosi dalla scena pubblica nel febbraio dello scorso anno a causa di problemi di salute, ha dichiarato di combattere contro il cancro. “Tutti capiscono che ho una malattia non bella. E lo è. Ma devo combattere il più a lungo possibile”, ha affermato il tecnico ai microfoni dell’emittente pubblica Sveriges Radio.
Secondo la valutazione del suo medico, Eriksson avrebbe “nella migliore delle ipotesi, forse un anno di vita. Nella peggiore un po’ meno”. Con una prospettiva così dolorosa, l’ex-allenatore ha mostrato grande forza d’animo, dichiarando: “Devi ingannare il tuo cervello. Potrei pensarci tutto il tempo, sedermi a casa, deprimermi, sentirmi sfortunato e così via. Penso che sia facile finire così. Devi, invece, cercare di vedere il positivo, non seppellirmi a causa delle avversità. Questa è ovviamente la più grande avversità, ma cercherò di trarne qualcosa di buono”.
Tanti successi
Nato il 5 febbraio 1948 a Sunne, nella Svezia occidentale, Eriksson, noto affettuosamente come “Svennis” in svedese, ha avuto un impatto significativo sulla scena calcistica internazionale. Iniziando la sua carriera da allenatore nel 1977 con il club svedese Degerfors IF, ha rapidamente attirato l’attenzione dei club più grandi.
La sua carriera ha attraversato successi notevoli, soprattutto nei club italiani. Ha sfiorato il successo con la Roma nel 1986 e ha fatto la storia vincendo lo scudetto con la Lazio nel 2000. Eriksson è stato anche alla guida della nazionale inglese, portandola ai quarti di finale della Coppa del Mondo nel 2002 e nel 2006, un traguardo senza precedenti nella sua carriera. L’allenatore ha successivamente guidato squadre internazionali come Messico, Costa d’Avorio e Filippine, ma mai la sua amata nazionale svedese.