In risposta ad alcuni articoli giornalistici che hanno sollevato preoccupazioni riguardo a casi gravi e decessi associati all’influenza, l’Istituto superiore di sanità ha emesso una nota per chiarire la situazione attuale in Italia e fornire rassicurazioni sulla gestione della stagione influenzale. Ebbene, secondo i dati forniti dalle Regioni e dalle Province Autonome al sistema di sorveglianza RespVirNet, l’incidenza delle sindromi simil influenzali nel Paese attualmente rientra nella fascia di intensità ‘Alta’, con una media di 17,5 casi per mille assistiti. La pressione sui sistemi assistenziali è dovuta a diversi virus respiratori, compresi l’influenza, il Sars-CoV-2 e il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Nonostante i livelli siano i più alti dall’inizio della sorveglianza, l’Iss afferma che la situazione rientra nei normali livelli di intensità annuale delle stagioni influenzali.
Attualmente, la quasi totalità dei casi positivi all’influenza è attribuibile al virus A H1N1pdm09, un ceppo normalmente presente nei vaccini antinfluenzali. E l’Istituto sottolinea l’importanza della vaccinazione, specialmente per le categorie a rischio.
Nessuna anomalia
I dati sulla sorveglianza dei casi gravi (Sari) finora non presentano anomalie e sono coerenti con il quadro epidemiologico generale. L’Iss continua a monitorare la situazione e sollecita la completezza e tempestività dei dati forniti dalle Regioni e dalle Province Autonome, coinvolte nella sorveglianza RespVirNet, basato sulla collaborazione con Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e Laboratori di Riferimento Regionale e finalizzato a raccogliere dati epidemiologici e virologici sui casi di sindromi simil-influenzali e virus respiratori. La sorveglianza è coordinata dall’Istituto con il supporto del Ministero della Salute e si articola tra sorveglianza epidemiologica e sorveglianza virologica.