mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Attualità

Mancano pochi giorni all’approdo lunare di Slim. Il Giappone è il quinto Paese ad avercela fatta

Venerdì 19 gennaio 2024 il lander giapponese Slim della Jaxa (Japan Aerospace Exploration Agency) tenterà un atterraggio morbido sul suolo lunare. La complessa impresa per ora è riuscita solo all’Unione Sovietica, agli Stati Uniti, alla Cina e all’India. Il Giappone, dunque, potrebbe diventare il quinto Paese ad atterrare sulla superficie della Luna. L’ambizioso obiettivo dei responsabili della missione è di compiere un atterraggio di altissima precisione nei pressi del piccolo cratere Shioli, sulla superficie lunare a noi visibile.

Un veicolo intelligente

Il prossimo 19 gennaio, alle 16:20 ora italiana, è dunque previsto l’approdo sulla Luna del lander Slim (Smart Lander for Investigating Moon). Se la missione avrà successo, il Giappone diventerà il quinto paese ad avercela fatta. Lanciato il 6 settembre scorso alle ore 23:42 (7 settembre 08:42 ora standard del Giappone) dal centro spaziale di Tanegashima, Slim è entrato correttamente in orbita attorno alla Luna il 25 dicembre 2023. Slim è la prima missione sulla superficie lunare del Giappone e mira a dimostrare un atterraggio lunare preciso e localizzato. Non a caso Slim è l’acronimo, tradotto in italiano, di “Veicolo d’atterraggio intelligente per indagare sulla Luna”.

Utile anche per le future missioni

Durante la sua discesa sulla Luna il veicolo d’atterraggio riconoscerà i crateri lunari applicando la tecnologia dei sistemi di riconoscimento facciale e determinerà la sua posizione attuale, utilizzando i dati di osservazione raccolti dalla missione lunare Selene (2007). Le tecnologie saranno utili anche per le future missioni robotiche e umane che esploreranno il nostro satellite naturale. Il lander ha una dimensione di “2,4 x 1,7 x 2,7 m con una massa a secco di 200 kg e con i propellenti di 700 kg”. Slim punta ad un atterraggio morbido con un raggio di precisione di 100 metri. In confronto, la precisione del modulo lunare Apollo 11 Eagle del 1969 era quella di un modulo ellittico lungo 20 km e largo 5 km. Secondo Yoshifumi Inatani, vicedirettore generale del JAXA Institute of Space and Astronautical Science (ISAS) “il successo di questo atterraggio estremamente preciso porterà a una migliore qualità dell’esplorazione spaziale”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Gentiloni: “Incertezza”. Lagarde: “Prudenza”. E il “coraggio” di Panetta

Giuseppe Mazzei

Il diritto alla città tra ecologia integrale e terza missione della conoscenza

Antonio Derinaldis

Ax-3: anche l’Italia partecipa alla missione spaziale del 2024

Valerio Servillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.