venerdì, 15 Novembre, 2024
Esteri

Sale a 161 il bilancio delle vittime del terremoto in Giappone

Il Giappone si trova ad affrontare una tragedia senza precedenti con il bilancio delle vittime del terremoto di Capodanno salito a 161, mentre più di 100 persone sono ancora disperse. La catastrofe è stata innescata da un terremoto di magnitudo 7.6, che ha colpito la regione nella notte di Capodanno, portando devastazione e mettendo a dura prova gli sforzi di soccorso. La neve abbondante che ha imbiancato la regione sta complicando ulteriormente le operazioni di soccorso, rendendo difficile il raggiungimento delle zone più colpite. Oltre 2.000 persone sono rimaste isolate, mentre migliaia di soldati, vigili del fuoco e polizia si impegnano nella ricerca di sopravvissuti tra le macerie degli edifici crollati. La penisola di Noto e la prefettura di Ishikawa sono particolarmente colpite, con il pericolo imminente di frane che si estende su tutta la regione. Circa 1.000 frane sono state segnalate a causa del terremoto e delle avverse condizioni meteorologiche, rendendo ancor più arduo il compito delle squadre di soccorso. Nella giornata di lunedì, circa 18.000 famiglie nella regione di Ishikawa si sono trovate senza elettricità, mentre domenica oltre 66.100 famiglie erano prive di acqua corrente. La situazione nei rifugi governativi è altrettanto critica, con 28.800 persone stipate in strutture prive di elettricità e riscaldamento adeguato, costrette a dormire su pavimenti freddi.

Strutture balneari temporanee

Gli aiuti iniziali fornivano appena un pezzo di pane e una tazza d’acqua al giorno per persona, ma con l’arrivo di nuovi soccorsi, alcune strutture stanno iniziando a servire cibo caldo cucinato in grandi pentole. Le forze armate hanno anche allestito strutture balneari temporanee, cercando di portare un po’ di conforto alle persone colpite dalla tragedia. Il governatore di Ishikawa, Hiroshi Hase, ha dichiarato: “Le morti legate ai disastri devono essere prevenute a tutti i costi. Voglio migliorare l’ambiente nei rifugi”, sottolineando l’importanza di garantire condizioni dignitose per coloro che hanno perso tutto a causa del terremoto. I dati sulle vittime confermano 70 decessi a Wajima, 70 a Suzu e 11 ad Anamizu, tutte nella parte settentrionale della penisola di Noto.

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