lunedì, 23 Dicembre, 2024
Esteri

Blinken incontra Erdogan e riceve un messaggio di Haniyeh

Hezbollah intensifica lancio di razzi. Esercitazione militare Iran-Iraq

Giornata dei diplomatici, ieri, da Blinken alla ministra francese Colonna, da Borrell a Cameron, per cercare una qualche via concreta per la pace. Mentre in un video messaggio, il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh ha chiesto al Segretario di Stato americano di “fermare l’aggressione contro i palestinesi”. Mentre Iran e Iraq organizzano un’esercitazione militare congiunta al confine dei due paesi.
Il movimento libanese Hezbollah ha rivendicato un massiccio lancio di razzi contro una base militare israeliana sul monte Meron come risposta “preliminare” all’uccisione a Beirut del numero due di Hamas avvenuto a Beirut. È durato poco meno di due ore l’incontro a porte chiuse tra il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il segretario di Stato americano, Anthony Blinken. Il faccia a faccia è avvenuto in una delle residenze presidenziali di Istanbul, alla presenza dei numeri uno dei servizi segreti dei due Paesi, Ibrahim Kalin per la Turchia e Jeffry Flake in rappresentanza della Cia. Blinken prima aveva incontrato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e anche con lui aveva confermato di volere arrivare al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La Turchia non ha mai risparmiato critiche per il duro intervento di Israele e chiede che la popolazione civile possa avere accesso agli aiuti umanitari. Fidan ha ribadito la necessità di avviare un processo politico che porti alla creazione di uno Stato palestinese, “unica via per la pace”. Blinken continua il giro diplomatico in Grecia e poi in Israele e Giordania.

La via diplomatica

A cercare uno stop all’escalation anche il capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, in visita in Libano, dove si è incontrato con il primo ministro libanese, Najib Mikati. Il rappresentante europeo ha affermato di voler avviare un’iniziativa euro-araba per rilanciare il processo di pace, con l’obiettivo finale di una soluzione a due Stati. Ha chiesto di fare di tutto per scongiurare l’intervento in guerra del Libano e detto che “l’unica via è la creazione di uno Stato palestinese”, aggiungendo che la prospettiva di uno Stato offrirebbe un “orizzonte di speranza” ai palestinesi. Oggi si recherà in Arabia Saudita per discutere i passi da compiere per garantire la pace nella regione. Mentre il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha dichiarato di aver detto al suo omologo iraniano che il rischio di una conflagrazione regionale in Medio Oriente non è mai stato così grande e che Teheran e i suoi satelliti devono porre fine alle loro attività destabilizzanti. “L’Iran e i suoi associati devono interrompere immediatamente le loro azioni destabilizzanti” anche perché, ha aggiunto, “nessuno trarrebbe vantaggio da un’escalation”. Il Ministro degli Esteri britannico David Cameron ha parlato con l’omologo dell’Anp, Riyad al-Maliki, che ha ringraziato il Regno Unito per il suo rifiuto delle dichiarazioni israeliane che chiedono lo sfollamento dei palestinesi e ha sottolineato il fallimento della comunità internazionale nel provvedere ai bisogni umanitari della Striscia.

Haniyed si rivolge a Blinken

In un video messaggio, il leader politico di Hamas, il miliardario, Ismail Haniyeh ha rivolto un appello al segretario di Stato Usa Antony Blinken, esortandolo a sfruttare la sua missione nella regione per “fermare l’aggressione contro i palestinesi” e far sì che “termini l’occupazione dei territori palestinesi”. Il leader di Hamas ha aggiunto che il sostegno degli Stati Uniti all’operazione israeliana a Gaza ha “causato massacri e crimini di guerra senza precedenti contro il nostro popolo” e ha detto di sperare che Blinken abbia “imparato la lezione degli ultimi tre mesi”. Quanto alla reazione degli Hezbollah all’assassinio di Saleh al-Arouri c’è stata una intensificazione di lanci di missili verso il nord di Israele. Il gruppo sunnita libanese Jama’a Islamiya ha dichiarato in un comunicato di aver lanciato due raffiche di razzi, una trentina, contro la località di Kiryat Shmona. In precedenza i miliziani di Hezbollah avevano rivendicato di aver lanciato decine di razzi verso il nord di Israele. Azione cui le forze israeliane di difesa (Idf) hanno risposto colpendo le postazioni dei miliziani in Libano.

Striscia “inabitabile”

Israele intanto continua la penetrazione nell’area a sud di Khan Younis. Un raid dell’esercito in una scuola ha permesso l’arresto di miliziani di Hamas. All’interno di un’abitazione di una zona residenziale della stessa zona sarebbe stato trovato un deposito di armi di Hamas. Alcune di queste armi sarebbero state rinvenute dentro una camera da letto, dove sarebbe stato anche trovato un puzzle per bambini con un’immagine che incitava alla lotta contro Israele. La Striscia è diventata “semplicemente inabitabile”, ha dichiarato il coordinatore per gli Affari umanitari dell’Onu, Martin Griffiths, e “i suoi abitanti affrontano minacce quotidiane sotto gli occhi del mondo”. Secondo le organizzazioni Onu il 70% delle abitazioni della Striscia di Gaza sono distrutte.

Iran e Iraq, esercitazione militare

L’Iran ha annunciato un’esercitazione congiunta dei Basiji, la forza paramilitare che appoggia i Pasdaran, e di una milizia sciita filo-iraniana dell’Iraq, le Forze popolari di mobilitazione (Pmf, note anche come Al-Hashd ash-Sha’bi). Le manovre militari si tengono sul fiume Arvand, che segna il confine fra Iran e Iraq, e coinvolgono anche 313 motoscafi e si svolgono per marcare il quarto anniversario della morte dello stratega militare iraniano e comandante delle forze speciali Qods, Qassem Soleimani e del comandante della Pmf, Abu Mahdi al-Muhandis, uccisi insieme nello stesso attentato a Baghdad il 3 gennaio 2020 da un drone americano. “L’esercitazione è una dimostrazione di unità e di lotta congiunta all’arroganza globale”, ha dichiarato per l’occasione uno dei comandanti della forza navale dei Pasdaran, Mehdi Hashemi, aggiungendo che “il fronte della resistenza e le nazioni che cercano la libertà continueranno a combattere fino allo sradicamento del regime sionista”, alludendo a Israele. Intanto  la nave da guerra Abu-Mahdi e 100 navi lanciamissili e lanciasiluri si sono unite sabato alle forze navali delle Guardie Rivoluzionarie nelle acque meridionali del Golfo Persico. Mentre è risalito a 91 il bilancio dei morti nel duplice attentato di Kerman. Scendono, invece, secondo le autorità iraniane da 288 a 103 le persone ferite e ancora ricoverate in ospedale.

Aiuti umanitari

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e le Nazioni Unite hanno effettuato una nuova consegna di forniture mediche nel sud di Gaza, ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. La spedizione includeva otto frigoriferi, otto pannelli solari e kit per il parto puliti per assistere 66 nascite, nonché medicinali e forniture per consentire interventi chirurgici. Le forniture sono state inviate a una struttura di stoccaggio dei farmaci gestita dal ministero della Salute palestinese gestito da Hamas a Khan Younis e da lì saranno distribuite agli ospedali, ha detto Ghebreyesus, sottolinerando che queste offrono un “barlume di speranza” alla popolazione del sud, ma rappresentano “solo una piccola parte di quanto sarebbe necessario.” L’agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni ha lanciato un appello urgente per raccogliere 63 milioni di euro per sostenere la sua risposta ai crescenti e critici bisogni umanitari nei territori palestinesi. La situazione umanitaria per i palestinesi resta drammatica e Francia e Giordania hanno lanciato 7,7 tonnellate di aiuti medici per un ospedale da campo. L’operazione è stata effettuata nella notte tra giovedì e venerdì e aveva lo scopo di fornire aiuti medici all’ospedale da campo giordano della città meridionale di Khan Yunis.

Smentiti trasferimenti da Gaza

Anche il Governo del Ruanda, dopo quello del Congo, ha smentito le recenti notizie apparse sul Times of Israel secondo cui il paese africano avrebbe discusso la possibilità di accogliere i palestinesi “trasferiti” da Gaza. “Questo è completamente falso”, ha affermato il Ministero degli Affari esteri ruandese in post sul suo account X. “Nessuna discussione del genere ha avuto luogo ne’ ora ne’ in passato, e tale disinformazione dovrebbe essere ignorata”, viene aggiunto. Poche ore prima la stessa smentita era arrivata dalla Repubblica democratica del Congo. Tre giorni fa Zman Yisrael, il portale in lingua ebraica del quotidiano israeliano, aveva scritto di colloqui segreti del governo di Netanyahu con diversi paesi riguardo a un programma di espulsione dei palestinesi dalla Striscia.

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