A eccezione della Valle d’Aosta, che li ha anticipati al 3 gennaio, da ieri è partita la corsa ai saldi in tutta Italia, con le abituali lunghe fila fuori dei negozi, soprattutto di abbigliamento e calzature. Ma al di là di ciò che appare, le previsioni di spesa sembrano puntare al ribasso. Le stime delle associazioni di categoria degli esercenti differiscono tra loro e solo i consuntivi stabiliranno se gli italiani saranno riusciti a superare le difficoltà derivanti dal divario tra l’inflazione reale e gli stipendi, soprattutto dopo il periodo natalizio che implica sempre un esborso straordinario. Secondo Confcomm
Anche sul volume totale di vendita le stime variano. Per Cna turismo e commercio per questi saldi invernali si prevede un giro d’affari di 5,5 miliardi mentre per Confesercenti la spesa complessiva ammonterà a circa 1,8 miliardi di euro. In ogni caso sarà una boccata d’ossigeno per i produttori e i commercianti, messi a dura prova dalla minore disponibilità economica delle famiglie, dalla concorrenza spietata dell’e-
Quello che poi era del tutto inaspettato che anche il cambiamento climatico potesse incidere sugli acquisti degli italiani. L’inverno più mite di sempre, con temperature tra ottobre e dicembre sotto la media stagionale, ha infatti scoraggiato la ricerca di capi invernali, quasi dimezzando le vendite delle collezioni autunno-inverno. I negozi sono arrivati così ai saldi con gli scaffali ancora pieni. Lo ha denunciato all’Adnkronos