Saleh al-Arouri, leader di Hamas e figura chiave nel movimento, è stato ucciso martedì in un attacco di droni nella sua casa a Beirut, insieme a sei membri dell’organizzazione. Questo colpo potrebbe essere interpretato dagli esperti come un chiaro avvertimento all’Iran, che ha sostenuto Hamas finanziariamente e militarmente. Al-Arouri, comandante dell’ala militare di Hamas in Cisgiordania e vicepresidente dell’ufficio politico del gruppo, era già nel mirino di Israele prima dell’attuale conflitto. L’attacco di droni ha colpito la sua residenza nel sud di Beirut, un sobborgo della città, mettendo in evidenza la precisione dell’azione. Matthew Levitt del think tank Washington Institute for Near East Policy ha sottolineato l’importanza di al-Arouri, affermando: “Non c’è un singolo ingranaggio in questo gruppo senza il quale tutto vada in pezzi”. Levitt, ex vice segretario aggiunto per l’intelligence e l’analisi presso il Dipartimento del Tesoro e consigliere per l’antiterrorismo presso il Dipartimento di Stato, ha sottolineato il ruolo cruciale di al-Arouri nella leadership e nel supporto alla violenza all’interno di Hamas. Le autorità libanesi, Hamas e il gruppo militante libanese Hezbollah hanno tutte attribuito la responsabilità dell’attacco a Israele, mentre le autorità israeliane hanno rifiutato di commentare. Un possibile scenario futuro potrebbe includere ritorsioni da parte di Hezbollah, sostenuto dall’Iran, aumentando la tensione nella regione. Le parole di Levitt indicano che Israele non avrebbe semplicemente eliminato un leader di Hamas, ma un individuo operativamente significativo. Il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha promesso di reagire contro qualsiasi attacco israeliano ai funzionari palestinesi in Libano, aggiungendo un ulteriore elemento di incertezza nella situazione. Mark Regev, consigliere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, non ha confermato né negato se Israele abbia autorizzato l’attacco. Ha però specificato che si sarebbe trattato di un attacco “chirurgico” contro Hamas, sottolineando la focalizzazione dell’azione sulla leadership di Hamas piuttosto che sul Libano nel suo complesso. La situazione attuale potrebbe portare a un ulteriore aumento delle tensioni nella regione, con le conseguenti implicazioni geopolitiche.