La contrazione del settore manifatturiero dell’Eurozona registrata anche nel mese di dicembre 2023 fa soffiare pericolosi venti di recessione. Secondo il report di S&P Global sull’indice Pmi del settore manifatturiero in Eurozona, per il settimo mese consecutivo il settore registra un calo della produzione nonostante l’indice Pmi del settore manifatturiero della Ue nell’ultimo mese dell’anno è leggermente cresciuto attestandosi a 44.4 punti, in lieve aumento rispetto ai 44.2 punti di novembre, ma comunque al di sotto della soglia neutra di 50 punti. In sostanza le aziende dell’unione monetaria hanno vissuto un altro mese di peggioramento delle proprie condizioni operative. “Qualche segnale nei movimenti dei sottoindici suggerisce che il peggio della crisi del settore industriale sia passato, con la contrazione dei nuovi ordini e dell’attività di acquisto in rallentamento mentre l’ottimismo è risultato in leggera salita ai massimi in otto mesi”, si legge in una nota.
La situazione in Italia
Continua anche il trend negativo del settore manifatturiero italiano, con una sostenuta contrazione della produzione e dei nuovi ordini. L’Indice HCOB Pmi sul settore manifatturiero italiano elaborato da S&P Global ha rilevato nel mese di dicembre 2023 una leggera crescita del settore che si attesta a 45,3 punti, da 44,4 di novembre, registrando la nona contrazione mensile consecutiva. Nonostante l’ultimo peggioramento delle condizioni operative questo di dicembre è stato il meno pronunciato degli ultimi tre mesi. “La forte contrazione del mese finale del 2023 è stata maggiormente attribuita al calo della produzione e dei nuovi ordini, che in entrambi i casi è stato il nono consecutivo su base mensile”, si legge in una nota. Le aziende hanno collegato il notevole abbassamento dei nuovi ordini all’attuale debolezza della domanda nazionale ed estera. Le aziende manifatturiere italiane hanno segnalato a dicembre un calo del volume dei nuovi ordini esteri che, sebbene elevato ha perso vigore da novembre ed è stato il più lento degli ultimi cinque mesi del 2023. A seguito del minore afflusso dei nuovi ordini, le aziende hanno ridotto il loro livelli della produzione, sebbene al livello più lento in tre mesi.
Attività di acquisto
Analizzando gli altri indicatori, si evince che le aziende del settore manifatturiero italiano hanno registrato a dicembre il diciannovesimo mese consecutivo di contrazione dell’attività di acquisto, che riflette i tentativi di riduzione delle giacenze dei fattori produttivi e dei costi di magazzino. Il tasso di contrazione è stato elevato e il più veloce da giugno. L’indagine di dicembre ha inoltre osservato l’ennesimo calo delle giacenze degli acquisti che ha toccato il record già raggiunto solo un’altra volta da dicembre del 2011. Le aziende hanno attribuito quest’ultimo calo al minore livello degli ordini. Diminuisce ancora a dicembre la pressione sulla catena di distribuzione. Continuano a diminuire a dicembre anche i costi operativi, tendenza questa che ormai si osserva da undici mesi. Le aziende hanno attribuito questo calo alla contrazione dei costi energetici e delle materie prime. Il tasso di deflazione ha toccato una punta massima per la seconda volta in quattro mesi ma le aziende hanno deciso di non trasferire totalmente i benefici del calo dei prezzi di acquisto sotto forma di prezzi più bassi per i loro clienti. I loro prezzi di vendita, infatti, si sono ridotti solo leggermente.