Secondo i dati Istat, nel 2022 il comparto della produzione editoriale italiana dedito alla pubblicazione di libri non solo non ha conosciuto flessioni rilevanti rispetto al periodo pre-pandemico, ma ha anche mostrato un’ulteriore crescita sia in termini di quantità di opere librarie complessivamente pubblicate (+7,5 rispetto al 2019), sia in termini di copie stampate e distribuite (+5,1%). Gli editori che dichiarano di svolgere nel 2022 l’edizione di libri come attività principale sono 1.736. I livelli di produzione di questo comparto sono molto alti: nel 2022, gli editori attivi hanno pubblicato 86.174 opere librarie a stampa, con una tiratura complessiva di poco più di 198 milioni di copie stampate. Se a questi titoli si aggiungono quelli pubblicati sempre dagli stessi editori esclusivamente in formato e-book e quelli auto-pubblicati dagli autori stessi, nel 2022 si arrivano a contare 102.987 titoli pubblicati (nel 2021 erano sempre 108.795).
Meno lettori
Nel 2022, il 39,3% delle persone di 6 anni e più ha dichiarato di avere letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il valore si è ridotto rispetto a quanto rilevato nei due anni precedenti, quando i lettori di libri sono stati rispettivamente il 41,4% (2020) e il 40,8% (2021). Negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali (e-book e libri online), sebbene sia ancora molto forte la predilezione verso il formato cartaceo. Nel 2022, infatti, sono 19 milioni 113mila i lettori di libri cartacei (il 34,1% della popolazione di 6 anni e più, pari all’86,9% dei lettori), mentre sono 6 milioni 224mila le persone che hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online (l’11,1% della popolazione di 6 anni e più, pari al 28,3% dei lettori). Sono, infine, un milione 85mila gli utilizzatori di audiolibri (l’1,9% della popolazione di 6 anni e più, dato raddoppiato rispetto al 2018 e pari al 4,9% dei lettori).
Digitale, cartaceo e audiolibro
Tra il 2021 e il 2022 il calo della quota dei lettori di libri ha interessato qualunque formato di lettura: dal formato digitale (-6,3% di lettori) al cartaceo (-5,3%) all’audiolibro (-2,9%). Analizzando l’utilizzo esclusivo dei vari dispositivi per la lettura, si osserva che sette lettori su 10 (69,8%) hanno letto solo libri cartacei, il 12,4% solo e-book/libri on line, lo 0,5% ha ascoltato solo audiolibri. Invece, la quota di chi ha alternato diverse tipologie di supporto si attesta al 17,4%. I dati confermano dunque il persistere di “abitudini forti” tra i lettori che si polarizzano sull’utilizzo esclusivo del cartaceo, sebbene si diffonda anche una moderata propensione a usare i vari dispositivi in modalità combinata. Per quanto riguarda la dimensione di impresa, il 51,7% degli editori attivi sono “micro-editori” che realizzano ciascuno una tiratura annua non superiore a 5mila copie, il 39,4% “piccoli editori” con una tiratura massima di 100mila copie, il 6,5% “medi editori” che pubblicano non più di un milione di copie e solo il 2,4% sono classificati come “grandi editori” poiché la loro produzione annuale è superiore a un milione di copie. Complessivamente i “grandi” editori realizzano più di un terzo (35,1%) delle opere pubblicate e tre quarti (75,8%) delle copie stampate.