Un ex agente penitenziario dell’Alabama è stato condannato a più di sette anni di prigione per aver usato una forza eccessiva su un detenuto e per aver mentito su un rapporto nel tentativo di insabbiare il fatto. Mohammad Shahid Jenkins, 52 anni, ex tenente e comandante di turno presso il penitenziario William E. Donaldson a Bessemer, Alabama, ha volontariamente privato il detenuto, il cui nome non è stato reso noto, dei suoi diritti, prendendolo a calci, colpendolo, spruzzandogli addosso sostanze chimiche, colpendolo con una bomboletta di spray e con una scarpa mentre era trattenuto all’interno di una cella di detenzione e non rappresentava una minaccia. Il 12 settembre scorso, Jenkins si è dichiarato colpevole dei reati di uso eccessivo della forza e di falsa testimonianza. È stato condannato a 87 mesi di carcere seguiti da tre anni di rilascio controllato.
Cattivo esempio
Il viceprocuratore generale, Kristen Clark, della divisione per i diritti civili del Dipartimento di Giustizia, ha affermato che l’ex agente avrebbe dovuto rappresentare un modello di esempio, per gli agenti meno esperti da lui supervisionati, di come si attua un’adeguata applicazione della legge. Invece, l’imputato ha abusato della sua posizione di potere per aggredire ripetutamente e brutalmente un detenuto immobilizzato, tornando nella cella del detenuto più volte per rinnovare l’aggressione. Il detenuto coinvolto nell’incidente è morto il 25 febbraio 2022, nove giorni dopo la presunta aggressione. Le autorità non hanno ancora etichettato la sua morte come un omicidio.
