mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Dispositivi elettronici guasti conservati in casa: “Una miniera di minerali per l’economia”

“Teniamo in casa dispositivi guasti o in disuso, una vera e propria miniera di materiali che, se recuperati, farebbero bene all’ambiente e all’economia”. I dati sulla raccolta differenziata dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), nella ricerca realizzata nel 2022 da Ipsos per conto di Erion, consorzio per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici, delineano un quadro difficile: “un intervistato su sei ha dichiarato di aver smaltito i RAEE in modo inappropriato”. Per la precisione “l’81%, ha affermato di conservare in casa un apparecchio elettronico senza utilizzarlo”. E nel 61% dei casi, “anche dispositivi e altre apparecchiature guaste”.
In una nuova ricerca 2023 dell’Osservatorio conoscenza RAEE, i risultati mostrano che a distanza di un anno abbiamo imparato qualcosa sui rifiuti elettrici ed elettronici. Se non altro, stando ai dati della nuova analisi, è aumentata la consapevolezza degli italiani.

Necessario parlarne

Il nuovo sondaggio è stato realizzato in Italia su un campione di mille persone, a cui si aggiunge un focus specifico su 500 giovani dai 18 ai 26 anni. “Il termine RAEE – palesa l’indagine – è ora familiare al 55% degli intervistati, rispetto al 44% del 2022”. I miglioramenti si riscontrano soprattutto nella generazione Z, persone nate tra la seconda metà degli anni ‘90 e il 2010. Qui la percentuale di quanti hanno sentito nominare la parola RAEE è decisamente aumentata, passando dal 26% nel 2022 al 50% nel 2023. “A livello territoriale – dichiara l’Osservatorio – sono le regioni del nord Italia a registrare il maggior incremento (dal 47% al 60%)”. Seguono il centro (dal 46% al 57%) e il sud del Paese (dal 37% al 47%). Con l’aumento dei livelli di consapevolezza, migliorano anche i comportamenti relativi alla gestione dei RAEE. Infatti, come calcolato da Ipsos “la media dei conferimenti scorretti nell’ultimo anno è diminuita, passando dal 15% al 13%”. Anche perché “parlandone” si acquisiscono maggiori informazioni. E così cresce anche la conoscenza dei servizi a disposizione del cittadino per lo smaltimento di questi rifiuti. Il sondaggio rivela che “il 45% degli italiani conosce il servizio” (il 3% in più rispetto al 2022).

Apparecchi guasti in casa

“Raee e Rpa (Rifiuti di pile e accumulatori) sono una miniera strategica di materie prime critiche: non riciclarli rappresenta un grave danno per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese, che sta già attraversando un complesso periodo di crisi” ha spiegato Danilo Bonato, direttore generale di Erion, sottolineando che mediamente si conservano in casa fino a 9 apparecchi in disuso o guasti. La domanda di Ipsos al campione ha riguardato 14 tipologie di prodotti elettronici tra cui pc, smartphone e spazzolini elettrici. I risultati dell’indagine mostrano che il 33% dei rispondenti conserva vecchi cellulari, il 23% caricabatteria guasti e il 17% tiene in casa pc in disuso. Riguardo alle batterie, più di 1 italiano su 2 ha in casa pile e batterie esauste. Le motivazioni sono diverse: il 39% del campione intervistato afferma di poter riparare tali dispositivi, mentre per il 30% si potrebbero utilizzare le parti di ricambio. Il 23% non conosce la corretta procedura di smaltimento e per il 15% raggiungere un centro di raccolta risulta complicato.

 

 

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