mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Attualità

L’Idf scopre un tunnel enorme usato per l’assalto del 7 ottobre

Padre Romanelli della Sacra Famiglia di Gaza: “siamo oltre la tragedia”

Israele ha scoperto un sistema di tunnel costituito da vari rami con una estensione di oltre 4 chilometri e che arriva a soli 400 metri dal valico di Erez, con una profondità di 50 metri sottoterra. E’ il più grande scoperto finora. Lo ha mostrato l’esercito israelianosecondo cui il sistema è frutto “di un progetto guidato da Muhammad Sinwar, fratello di Yahya Sinwar.” Il sistema del tunnel – utilizzato nell’attacco del 7 ottobre – “ha una larghezza sufficiente per un veicolo” ed è dotato di impianti elettrici e fognari e porte blindate per bloccare. L’esercito ha scoperto altri tre tunnel vicino scuola Unrwa a Gaza mentre vicinanze i militari hanno fatto irruzione in un edificio, dove hanno trovato materiale per costruire razzi. Un’irruzione c’è stata anche nella casa, o una delle case, del leader di Hamas Yahya Sinwar, di cui da tempo non si hanno notizie. Nell’area di Khan Yunis, nel nord della Striscia, considerata una roccaforte della fazione palestinese sono stati scoperti gli imbocchi di altri 30 tunnel.

Lapid: si può votare anche in guerra

Intanto si alza la tensione nel Governo israeliano. “Netanyahu non può continuare a fare il primo ministro” in Israele. “È possibile tenere elezioni in tempo di guerra” ha dichiarato il leader dell’opposizioneYair Lapid in un’intervista al quotidiano Yedioth Ahronot. Lapid ha poi risposto alle richieste di avanzare un piano israeliano per un accordo sugli ostaggi. “Deve essere messo sul tavolo un nuovo schema perché non appena c’è una carta sul tavolo, questa produce azione, anche se non viene accettata.” Tensione politica dovuta soprattutto allo stallo delle trattative per la liberazione degli ostaggi, anche se l’incontro a Oslo, tra il direttore del Mossad, David Barnea e il premier del Qatar Al-Thani “è stato positivo”, almeno a quanto rivelato dalla Cnn da fonti anonime. Il gabinetto di guerra di Israele, comunque, ritiene che le attuali condizioni per riprendere le trattative “non siano giuste.” E il capo del Pentagono, Lloyd Austin, oggi incontrerà i leader del Bahrein per “rispondere all’aggressione in mare che minaccia la navigazione e l’economia globale” da parte dei ribelli Houthi dello Yemen. È prevista anche una visita di Austin in Qatar.

Zuppi: cessate il fuoco

Tra l’altro alla tragedia dei tre giovani israeliani uccisi per errore dall’esercito ora si aggiunge la situazione della parrocchia cattolica della Sacra Famiglia che “va oltre la tragedia”, secondo le parole di padre Gabriel Romanelli. Una madre, Nahida, e la figlia Samar, sono state uccise e altre due persone sono rimaste ferite. Samar era la cuoca della casa della suore di Madre Teresa. “Entrambe, mamma e figlia, partecipavano a tutte le attività”, racconta accorato padre Romanelli. Il parroco ricorda che la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Gaza, seppur piccola numericamente, è molto attiva, con tanti gruppi. “Per esempio, Nahida faceva parte del gruppo della confraternita delle donne, il gruppo Sant’Anna.” Padre Romanelli invita ancora a levare preghiere: “un mese di guerra, un’ora di guerra, un minuto di guerra, non fa altro che accrescere il numero di vittime, e non fa altro che privare le persone della pace, della vita quotidiana. Mi raccomando – conclude – chiediamo e chiedo a loro nome il conforto della Madonna santissima, la fine della guerra e la pace su tutti, su Gerusalemme, la pace su tutti quegli abitanti di questa Terra Santa, sia in Palestina che in Israele.” Ieri anche il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, ha “espresso la vicinanza delle Chiese in Italia” alla comunità di Gaza e ha avuto un colloquio con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Zuppi ha rilanciato “l’appello per un immediato cessate il fuoco.”

Oms: Shifa, “bagno di sangue”

I camion degli aiuti umanitari sono entrati per la prima volta nella striscia dal valico israeliano di Kerem Shalom. Lo ha riferito l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu. Il valico fino ad oggi funzionava solo come centro di ispezione per i camion che venivano dal valico più a sud di Rafah, tra l’Egitto e Gaza, e dove dovevano ritornare con un forte dispendio di tempo. Mentre l’Oms usa parole scioccanti e dice che il pronto soccorso dell’ospedale al-Shifa, il più grande nel Nord di Gaza, è “un bagno di sangue” e la struttura “ha bisogno di rianimazione.” L’Oms, citata dal Guardian, ha affermato che “decine di migliaia di sfollati stanno utilizzando l’edificio e i terreni dell’ospedale per ripararsi” e che c’è “una grave carenza” di acqua potabile e cibo. Le sale operatorie non funzionano a causa della mancanza di carburante, ossigeno e altre forniture e ci sono “centinaia di feriti”.

Il cessate il fuoco “sostenibile”

Sulla situazione c’è stato anche un botta e risposta tra ministri degli Esteri. La francese Catherine Colonna, in visita a Tel Aviv, ha chiesto “un’immediata e duratura” tregua a Gaza, perché “troppi civili vengono uccisi.” Le ha risposto Ely Cohen: sarebbe “irresponsabile” fare ora un “regalo a Hamas”, ha detto il ministro israeliano. “Non aiuterebbe per il rilascio degli ostaggi e ci riporterebbe indietro alla stessa realtà in cui vivevamo il 6 ottobre” aggiungendo che Hamas ha salutato con entusiasmo la risoluzione votata da 153 Paesi, tra i quali la Francia, all’Assemblea Generale dell’Onu per il cessate il fuoco. “Se un’organizzazione terroristica celebra una tua decisione, vuol dire che hai preso una decisione sbagliata.” E poi Cohen ha concluso dicendo che “ci potrà essere un cessate il fuoco immediato se Hamas rilascia tutti gli ostaggi senza condizioni e si arrende.” Mentre i ministri degli Esteri del Regno Unitoe della Germania, David Cameron e Annalena Baerbock, hanno chiesto un “cessate il fuoco sostenibile”. “Il nostro obiettivo – hanno spiegato – non può essere semplicemente la fine dei combattimenti oggi. Deve essere una pace che duri per giorni, anni, generazioni. Siamo quindi favorevoli a un cessate il fuoco, ma solo se è sostenibile.”

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