domenica, 17 Novembre, 2024
Politica

“Patto di stabilità, solo se ci soddisfa. Buone decisioni su Ucraina e Balcani”

Consiglio Ue. Meloni: con Francia e Germania intesa su riforme economiche. Gentiloni: errore aver rinviato gli aiuti a Kyiv

Un po’ chiaro scuro, ma per Giorgia Meloni c’è luce abbastanza per dirsi soddisfatta. Chiuso il Consiglio europeo il premier fa una sintesi di ciò che l’Unione e l’Italia hanno raccolto da un summit iniziato tra le tensioni, ma che poi ha dato il via libera ai negoziati di ingesso di Ucraina e Balcani. Sui temi economici, ad iniziare dal Patto di Stabilità, invece, nessun accordo ma un rinvio a breve con un Consiglio europeo straordinario. Tema che per il premier sarà banco di prova di nuove alleanze europee

I faccia a faccia di Meloni

Lo scenario ipotizzato da Giorgia Meloni, infatti, appare aperto ad una prossima intesa, ma servirà comporre le differenze.
“Ho avuto un bilaterale con Macron, poi Scholz che era seduto al tavolo accanto si è fermato”, racconta il premier durante la conferenza stampa al termine del vertice Ue, “Con il presidente francese abbiamo affrontato dal tema del Patto di stabilità a tutti gli altri dossier su cui pensiamo si possa costruire una convergenza e sul Patto ci sono diversi punti di convergenza comune”.

Mes, discussione solo italiana

Durante l’incontro con la stampa Giorgia Meloni ci tiene a precisare un punto.
“Il Patto di stabilità e il Mes non sono legati: il collegamento lo vedo solo nel dibattito italiano. Non c’è alcuna dimensione del ricatto. Non l’ho vista e nessuno ha posto la questione così”.

Patto stabilità, così non daremo l’ok

L’intesa su risorse, investimenti e debito, non è a portata di mano ma il presidente del Consiglio si mostra ancora perentoria a non accettare un accordo che non piaccia all’Italia.
“Sul Patto dobbiamo trovare un equilibrio, dobbiamo tenere aperte tutte le strade finché non sappiamo qual è il punto di caduta”, calcola Giorgia Meloni che commenta un eventuale diniego dell’Italia al Patto di stabilità. “Il veto? Non la metterei così, ma io non posso dare l’ok a un Patto che io, ma nessun governo, posso rispettare”. L’accordo resta un obiettivo difficile, tuttavia anche in questo caso il premier italiano si mostra ottimista. “Sul bilancio Ue la soluzione è alla portata”, ma precisa, “le posizioni sono abbastanza distanti, bisogna lavorare ancora”.

Dialogare con tutti

Di fronte all’incalzare delle domande sui temi economici, questione centrale per il Governo, Giorgia Meloni precisa.
“Non siamo riusciti a trovare una soluzione sul bilancio pluriennale ma credo che sia una soluzione alla portata”, ha osservato . “Nella bozza ci sono tutte le priorità indicate dall’Italia”, aggiunge Meloni, fra cui “10 miliardi di euro per l’immigrazione da dedicare principalmente alla dimensione esterna”. “Se non si parla con tutti non si riesce ad arrivare agli obiettivi prefissati”, osserva il premier, “bisogna avere una capacità di dialogo e ciò ha consentito all’Italia di giocare un ruolo di protagonista. Non siamo riusciti ad arrivare a tutti gli obiettivi ma continueremo a lavorare”.

Svolta per Ucraina e Balcani

Più un generale la due giorni di Bruxelles per Giorgia Meloni ha fatto registrare pur tra rinvii e tensioni, una decisione storica.
“Il bilancio del Consiglio europeo è in chiaro e scuro, sono molto soddisfatta per l’allargamento con un obiettivo che molti di noi consideravano difficile. C’è soddisfazione”, sottolinea ancora, “per il lavoro fatto sull’allargamento, con un obiettivo difficile che è l’inizio dei negoziati con l’Ucraina. Sono molto soddisfatta anche per il bilanciamento con i Balcani, e l’Italia era in primo piano per quanto riguarda la Bosnia Erzegovina”.

Il Memorandum albanese

A proposito del patto con l’Albania, Giorgia Meloni puntualizza: “Non credo che la decisione della Corte costituzionale dell’Albania condizioni il patto con l’Italia ma non interferiremo nelle decisioni di un organo di un Paese sovrano. Non abbiamo un Piano B”, osserva il premier, dicendosi convinta che la sospensione dell’accordo deciso dalla Corte non dovrebbe minare l’accordo. Ci sono “dei Piani B” sullo stanziamento delle risorse europee all’Ucraina “ma spero non ci si arrivi. Non sarebbe compreso modificare le risorse unicamente sull’Ucraina: la guerra impatta sulle nostre società ci sono delle conseguenze e se non siamo capaci di affrontare quelle conseguenze allontaneremo il sostegno dell’opinione pubblica a favore dell’Ucraina”, evidenzia il presidente del Consiglio. “Dobbiamo difendere una logica di pacchetto, che serve a noi, ai nostri cittadini, e anche all’Ucraina”.

Consiglio straordinario sull’economia

Sul rinvio per discutere dei temi economici e affrontare la revisione del Quadro finanziario pluriennale, la data è da stabilire.
“La data di questo vertice straordinario”, commenta il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, “che si terrà all’inizio dell’anno prossimo non è stata ancora fissata, ma direi che sarà tra fine gennaio e inizio febbraio”. Per il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’impegno è trovare una nuova convergenza. “Noi stiamo lavorando per ottenere un risultato per un accordo con 27 membri, ma penso che sia necessario lavorare ad alternative nel caso l’unanimità non sia possibile sulla revisione del bilancio europeo”.

Ungheria? Pnrr rispetti le regole

Sulle tensioni con il primo ministro ungherese Orban, e sui fondi da sbloccare, Von der Leyen è stata diretta.
“Tutti gli Stati membri sanno quali sono le regole e come funziona il processo: se ci sono passi avanti, arrivano i pagamenti. Per quanto riguarda l’Ungheria, abbiamo il Pnrr, il meccanismo di condizionalità e i fondi di coesione. In quest’ultimo caso ci sono stati passi avanti e i finanziamenti sono stati sbloccati”.

Gentiloni: errore rinviare i fondi all’Ucraina

“Una giornata storica, l’apertura dei negoziati non è l’ingresso dell’Ucraina in Ue, ci vorranno molti anni e molte riforme, non solo a Kiev ma anche a Bruxelles. Non ci raccontiamo storie, non è la conclusione di un percorso ma è per i cittadini dell’Ucraina una grande speranza, un grande sogno. Ed è la sconfitta per Putin”, lo ha sostenuto il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, al Forum del Pd “L’Europa che vogliamo”, in corso a Roma.
“Il rinvio del bilancio è il rinvio del sostegno economico all’Ucraina, in un contesto nel quale questa decisione è molto grave. Si parla molto di autonomia strategica dell’Ue che oggi vuol dire sostegno economico, militare, all’Ucraina, senza tentennamenti che abbiamo avuto stanotte”.

Guerra in medio Oriente

Durante il Consiglio europeo il tema della guerra in medio Oriente è stato accantonato. La spiegazione arriva dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
“Vero che tra i membri del Consiglio europeo ci sono diverse sensibilità, sulla pausa umanitaria o il cessate il fuoco. Ma questo tema non deve nascondere l’essenziale, che è la determinazione comune e condivisa di essere mobilitati sul piano umanitario e del processo politico per arrivare alla soluzione dei due Stati”.

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