Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha recentemente avvertito Israele riguardo alle crescenti preoccupazioni internazionali relative ai “bombardamenti indiscriminati” durante il conflitto con Hamas. Tuttavia, la posizione di Biden sembra mantenere una certa reticenza nel porre condizioni concrete sugli aiuti militari inviati a Israele, una mossa che ha suscitato critiche e richieste di un approccio più deciso da parte dei membri del suo stesso Partito. Nonostante le crescenti pressioni internazionali e le richieste di un cessate il fuoco immediato, Biden ha evitato di imporre condizioni specifiche sull’assistenza militare fornita a Israele, enfatizzando la “piena aspettativa che ciò che è stato fornito a Israele verrà utilizzato in modo appropriato in conformità con la legge sui conflitti armati”. Il recente voto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha evidenziato un isolamento crescente di Israele e degli Stati Uniti sulla scena internazionale. La risoluzione per un cessate il fuoco ha ricevuto il sostegno di 153 Paesi, con un aumento di 30 voti favorevoli rispetto alle votazioni precedenti. Significativamente, tre stretti alleati degli Stati Uniti – Australia, Canada e Giappone – hanno modificato la loro posizione a favore della risoluzione. Nel frattempo, sul fronte interno, l’amministrazione Biden sta affrontando critiche crescenti riguardo alla sua posizione di non intervento, soprattutto in risposta alle accuse di Israele di infliggere sofferenze inutili alla popolazione palestinese intrappolata nei bombardamenti.
