È di qualche giorno fa la conferma che non vi sarà alcuna proroga per il mercato tutelato: dal 10 gennaio i clienti dovranno scegliere un fornitore sul mercato libero del gas. Per l’energia elettrica c’è tempo fino ad aprile. Un passaggio delicato durante il quale cittadini e famiglie potrebbero scoprirsi vittime della confusione e della disinformazione, e che sta creando dubbi e preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori.
Studio su aziende fornitrici
Federconsumatori, ad esempio, sostiene che “chi effettua il passaggio oggi, deve sapere che il mercato libero non è più conveniente di quello tutelato. Di fatto tale passaggio penalizzerà economicamente (e non solo) i cittadini, in una fase economica tutt’altro che rosea.” L’Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) ha analizzato, facendo riferimento a novembre, le offerte di 8 aziende fornitrici (non rivelate) che operano a livello nazionale, confrontando i costi complessivi annui per un consumo medio di 1.400 metri cubi di gas. I prezzi che ne risultano comprendono il costo della materia prima, quello di trasporto e di gestione del contatore, gli oneri di sistema e la quota fissa annua. Dallo studio emerge che, ad oggi, “in nessun caso il mercato libero con offerte a prezzo fisso è più conveniente rispetto al mercato tutelato.” Anzi, mediamente risulta più caro del 49%, con un picco del 128%. Non va meglio nel caso delle offerte a prezzo variabile sul mercato fisso, che mediamente costano l’11% in più rispetto al mercato tutelato (solo in un caso vi è un’offerta più conveniente, appena del -1%).
Prezzo fisso meno caro
Facendo il confronto tra le offerte sul mercato libero, tra quelle a prezzo fisso e a prezzo variabile, nella maggior parte dei casi queste ultime risultano più care (mediamente del 37%). Solo in tre casi si hanno offerte a prezzo fisso meno care, ma con un margine di convenienza estremamente ridotto (dal -4% al -8%). “Questo dimostra”, ne deduce Federconsumatori, “quanto sia scarsa la competitività di un mercato che, sebbene esista da 10 anni, ancora non è riuscito a sviluppare al suo interno concorrenza, correttezza e trasparenza. In questo scenario abbandonare il mercato tutelato (che sarà riservato solo ai clienti vulnerabili), significa lasciare i cittadini in pasto ai gestori che saranno liberi di gestire prezzi e condizioni contrattuali, con l’intero corollario di abusi, scorrettezze e mancata chiarezza che, in molti casi, li ha contraddistinti fino ad oggi.”
Chiesta più informazione e albi venditori
Secondo Federconsumatori “tutto questo appare insensato, a maggior ragione dal momento che l’Arera (l’Autorità regolatrice per l’energia) ha aggiornato i dati relativi ai prezzi sul mercato tutelato del gas, segnando un calo dell’1,3%.” Le principali associazioni di consumatori hanno anche chiesto un incontro al ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, per proporre diadottare “le opportune tutele per i cittadini”, avviando, prima del passaggio, una seria campagna informativa, “promessa ma mai effettuata”, nonché disponendo un albo dei venditori che li certifichi dal punto di vista della correttezza e della trasparenza nelle pratiche commerciali e della sostenibilità ambientale ed economica. Inoltre i consumatori hanno chiesto ad Arera di ampliare il perimetro dei clienti vulnerabili, in quanto l’attuale disposizione sui disabili appare discriminatoria. “Non si può e non si deve lasciare i cittadini in balia del caos e della campagna di disinformazione da parte di call center – scrive Federconsumatori in una nota – intenti unicamente ad accaparrarsi contratti.”