L’UE ha rinviato la procedura di infrazione dopo che il nostro Presidente Mattarella ha dichiarato che la procedura era incomprensibile e dopo che il Presidente Conte ha inviato una lettera alla Commissione, riportando il problema che la Commissione stessa gli aveva evidenziato, lo svolgimento e la soluzione.
Attenzione però che il tutto è solo rinviato alla manovra 2020: anche l’Europa, anzi non chiamiamola Europa, chiamiamola Unione Europea che è un’altra cosa, ha imparato bene dall’Italia il gioco del rinvio.
Chi non può proprio più rinviare, invece, è il ceto medio italiano, siamo ormai quasi sull’orlo della disperazione. Tutti, ora, cercano soldi, e lavoro per i propri figli, e non sanno più dove trovare né i soldi né il lavoro. L’Italia è chiusa per rinvii.
Non siamo per le facili soluzioni. Ma pensiamo che occorre rivedere l’atteggiamento di ostilità che parte di questa politica giallo verde ha nei confronti dell’impresa e degli imprenditori. Non basta certamente ridurre le tasse: su quali profitti?
Senza impresa e imprenditori non si può più crescere. Abbiamo deindustrializzato troppo, tutto. Occorre che ripuntiamo sul Partenariato Pubblico Privato, onesto, non corrotto e non sbilanciato, per riavviare le produzioni.
Lo Stato deve recuperare fiducia negli imprenditori e gli imprenditori devono recuperare fiducia in uno stato che purtroppo non gli paga più i suoi servizi e i suoi prodotti. Avevamo scritto di mini bot rettificati per risolvere questo problema. Non sappiamo se si farà qualche cosa in questa direzione.
Non siamo d’accordo però a revoche di concessioni senza dialogo. Vorremmo solo meno ideologie e meno ideologismi.