martedì, 17 Dicembre, 2024
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Violenza Genere, “Amami e basta”, l’impegno di Sapienza e AS Roma

Roma (ITALPRESS) – "Amami e basta" è l'incontro organizzato tra Sapienza e AS Roma per dare seguito all'impegno preso contro la violenza sulle donne. Insieme alla Rettrice Antonella Polimeni ha partecipato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tra i presenti anche i rappresentanti delle due squadre giallorosse, Leonardo Spinazzola e Benedetta Glionna, e poi Lina Souloukou Ceo della Roma, Svetlana Celli Presidente dell'Assemblea Capitolina e due giornaliste sportive. Prima dell'incontro i presenti hanno scoperto una panchina rossa donata dalla AS Roma che riporta lo slogan dell'iniziativa "Amami e basta" e il numero nazionale anti violenza 1522 posizionata sul viale principale dell'università. In quel frangente un paio di ragazze hanno manifestato il loro dissenso. "Ci troviamo qui fedeli a un impegno preso qualche giorno fa per mettere in campo nuove azioni che siano concrete per il contrasto a quello che non possiamo non definire un'emergenza. Ringrazio per aver scelto di sostenere Sapienza in questo percorso di inversione di paradigmi. Sapienza ha scelto da tempo di lavorare contro tutte le azioni che portano alla violenza di genere" ha spiegato la Rettrice Polimeni che ha ricordato l'inaugurazione fatta poco prima dell'incontro in Aula Magna della panchina rossa. "È un simbolo, ma fuori dalla retorica ci sono le azioni. Questo è un tema sul quale bisogna lavorare tutti insieme e non cedere alle strumentalizzazioni. Dalla prossima settimana presenteremo una serie di iniziative che dureranno per tutto l'anno, per 366 giorni. Rivolgo un invito alle ragazze e ai ragazzi: dobbiamo imparare ad agire come comunità per affrontare i problemi con consapevolezza mantenendo e valorizzando le differenze di opinioni senza cedere a alle polarizzazioni. Dobbiamo creare una cultura diffusa, trasversale tra generazioni, basata sul rispetto della persona. L'emancipazione femminile è un fatto e bisogna che si impari a rispettarla. Ogni ostacolo a questo processo danneggia le donne e limita il progresso di tutta la società. Questo è un problema che riguarda tutti e chi agisce per affermare il contrario è pericoloso per tutte e tutti". Infine si è rivolta ai ragazzi "È ora di agire. Siate vicini alle colleghe alle ragazze chiedete il rispetto per le donne e praticatelo anche nel linguaggio" e alle ragazze "smettete di subire e non voltatetivi più dall'altra parte a ogni forma di violenza. Sapienza non smetterà mai di fare la propria parte". All'evento hanno preso parte anche le due studentesse Anita Sperone, invitata in Campidoglio dal Sindaco, che ha sentito sull'autobus un uomo minacciare la compagna, lo ha denunciato ed è stato arrestato, e Caterina Cesari che alla manifestazione al Circo Massimo ha portato un cartello con le immagini del film di Paola Cortellesi C'è ancora domani. "È fondamentale che realtà come quelle dell'Università e della Roma, pilastri importanti della società, si impegnino in prima linea in questa emergenza nazionale drammatica, che deve essere una priorità per tutti. Parliamo di numeri impressionanti, con un femminicidio ogni tre giorni e il numero antiviolenza '1522' che riceve 900 telefonate al giorno ed è solo la punta dell'iceberg. Ogni giorno in tutta Italia e nella nostra città ci sono decine e decine di casi, una situazione intollerabile che richiede l'impegno di tutti, a partire dalle istituzioni" ha spiegato Gualtieri. "Noi lavoriamo per potenziare i centri antiviolenza, le case rifugio e le case di semiautonomia, cercando di fare in modo che in ogni Municipio ce ne sia più di una e di vario tipo, perché sono luoghi sicuri e protetti in cui le donne vengono aiutate e accompagnate in un percorso di vita autonoma. Si tratta di un'emergenza cosi grande che le istituzioni da sole non bastano. Ecco perché sono così importanti le manifestazioni come quel minuto di rumore per Giulia e tutte le forme di impegno della società. Si dice che le panchine rosse sono solo simbolo, ma non si tratta solo di un numero che tutti devono conoscere quanto del dare l'idea che riconosciamo che questa non è una situazione norm ale e che nessuno può essere indifferente. È una dimensione che interroga molto la cultura di noi uomini, è giusto che le donne vengano messe nelle condizioni di denunciare ma non possiamo scaricare questa responsabilità solo su di loro, perché il problema deriva da noi uomini. La violenza sulle donne non è solo quella fisica, brutale, estrema che porta all'uccisione, ma si sviluppa sopra l'idea della superiorità, del dominio e della prevaricazione maschile che può prendere tante forme, a partire da battute e ironie. Bisogna iniziare dalla consapevolezza e dalla presa di coscienza dell'esistenza di fenomeni di violenza e prevaricazione quotidiana che poi tende a possibili femminicidi. In questo l'università è cruciale e anche lo sport può fare tantissimo. Grazie a Sapienza e alla Roma per mostrare concretamente tutto ciò, con un calcio femminile spettacolare. Spesso giocano meglio degli uomini" ha affermato il Sindaco concludendo il suo intervento. Svetlana Celli ha ringraziato "La Sapienza e la Roma per aver fatto rete. Per salvare una donna serve una città intera, la forza e dedizione di ognuno di noi. Serve ogni singolo cittadino. Lo facciamo oggi di fronte ai giovani che sono la nostra speranza. Oggi lanciamo un messaggio importante. Tutti insieme possiamo fare la differenza. Lo facciamo con un messaggio sportivo: quando si fa sport siamo tutti uguali, si fa squadra, come stiamo facendo noi. La panchina non è solo un simbolo, è un punto importante per dire no con messaggi simbolici e azioni concrete. Oggi la Sapienza ha detto no alla violenza sulle donne". foto: xl5/tvi/red (ITALPRESS). xl5/tvi/red 11-Dic-23 12:21

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