Cabina di regia importante, ieri, per la realizzazione del Pnrr. Ma prima ne ha parlato anche la Presidente Meloni che ha ribadito come la rinegoziazione sia stata un passo indispensabile perché “nel Piano precedente c’erano una serie di cose che non erano finanziabili e quindi noi avremmo perso le risorse”. “Abbiamo liberato 21 miliardi di euro – ha spiegato la premier – li abbiamo concentrati in 12 miliardi sugli incentivi alle imprese, quindi sul sostegno al sistema produttivo italiano, alle aziende, e poi li abbiamo messi sulla sanità, sui giovani, sul diritto allo studio, li abbiamo investiti sull’Emilia Romagna con un’ulteriore miliardo e 200 milioni di euro. Ci stiamo facendo cose che secondo me erano prioritarie rispetto ad altre che erano previste nel precedente Pnrr.” Nonostante “le tifoserie avverse”, ha sottolineato Meloni, “abbiamo ottenuto la terza rata, l’ok per la quarta – e saremo la prima nazione europea a prenderla – e stiamo entro il 31 dicembre presentando gli obiettivi della quinta rata, per un totale che supera i 100 e passa miliardi di euro, più della metà del PNRR. Questo lo abbiamo fatto mentre rinegoziavamo il Pnrr.”
Cabina di regia per l’attuazione
Quanto alla cabina di regia ora si lavora per una rapida attuazione degli interventi e delle riforme necessarie. La verifica dello stato di attuazione del Piano, infatti, e delle proposte normative finalizzate alla sua revisione sono state al centro della prima riunione presieduta dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, alla presenza del vice-presidente del Consiglio Matteo Salvini, dei ministri della Salute Orazio Schillaci e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, e dei rappresentanti degli altri ministeri, con la partecipazione attiva delle Organizzazioni sindacali presenti al tavolo, Cgil, Cisl, Ugl, Confsal, Cisal e Usb. La Cabina di regia ha effettuato la verifica dello stato di attuazione del Piano e delle proposte normative finalizzate alla sua revisione, approvata dalla Commissione europea lo scorso 24 novembre, con l’introduzione di sette importanti riforme, il potenziamento di diverse misure e il nuovo capitolo REPowerEU, che, insieme all’implementazione di diversi investimenti previsti nel Piano, risulterà strategico per la crescita economica del Paese e per raggiungere strutturalmente gli obiettivi di competitività, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale.
Sette importanti riforme
Nel corso della riunione il Ministro Fitto ha condiviso le informazioni in merito al prossimo saldo della quarta rata e alle interlocuzioni in corso per la verifica del conseguimento dei cinquantadue obiettivi connessi alla quinta rata, propedeutica alla presentazione della richiesta di pagamento entro il 31 dicembre. “Con la revisione del Piano – ha comunicato Fitto alle Organizzazioni sindacali – è stato portato a compimento un lavoro specifico per la messa a terra di tutte le misure programmate, che ha portato alla ridefinizione di 145 obiettivi strategici e ad una puntuale rimodulazione delle milestone e dei target, dalla quinta alla decima rata. Con il nuovo Pnrr, insieme alla nuova missione REPowerEU e all’introduzione di sette importanti riforme, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea, sono stati riprogrammati oltre 21 miliardi di euro, con oltre 12 miliardi per incentivare gli investimenti delle imprese, 5 miliardi per nuove infrastrutture e per il potenziamento delle reti, circa 1,4 miliardi per contrastare la povertà energetica e per l’efficientamento energetico dei grandi condomini, 618 milioni per l’implementazione di misure rivolte ai giovani e 750 milioni per rafforzare l’assistenza domiciliare integrata”.
Upb: stato di attuazione
Ieri, sempre sul Pnrr, è stata resa nota anche una memoria sullo stato di attuazione elaborata dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) secondo il quale “l’assegnazione delle risorse è avvenuta con celerità non dissimile tra Nord, Centro e Mezzogiorno, anche se nel Sud la distribuzione risulta meno omogenea. Differenze tra Regioni e tra macro-aree si amplificano quando si considerano la quota dei progetti conclusi e la capacità di bandire e assegnare i lavori per la loro realizzazione.” Inoltre il report aggiunge che, sul Pnrr, “dalle informazioni a oggi disponibili emerge che le modifiche approvate dalla Commissione europea non coincidono integralmente con quelle proposte dal Governo la scorsa estate: ad esempio, erano stati previsti definanziamenti per circa 16 miliardi a fronte degli attuali 8,3 e le risorse relative al capitolo RePowerEU ammontavano a circa 19 miliardi rispetto agli 11,2 attuali.”