Da Conte ci aspettiamo che dichiari che il Governo salverà l’economia italiana a qualsiasi costo. Vada in Parlamento e si faccia approvare all’unanimità una mozione in cui il Governo si faccia dare mano libera per assicurare la continuità del sistema economico-sociale e per rivendicare in sede europea il diritto di intervenire per salvare il proprio Paese, costi quel che costi.
È un passaggio delicato e forte che questo Governo può permettersi perché non è animato da nessuno spirito antieuropeo e ha ottimi rapporti con la Commissione e gli altri Stati membri.
Nel momento più difficile della storia dell’euro la moneta unica fu salvata da sole tre parole pronunciate a Londra il 26 luglio 2012, in maniera chiara e determinata dall’allora Presidente della BCE, Mario Draghi: “Whatever it takes”, a qualunque costo. I mercati capirono che l’euro sarebbe stato difeso senza risparmio di risorse dalla BCE e l’ondata speculativa finì.
Naturalmente alle tre parole seguirono molti fatti.
La frase di Draghi ricorda le poche tuonanti parole di Winston Churchill sotto attacco nazista: “non ci arrenderemo mai”.
Di fronte a minacce estreme e incombenti non si possono usare le mezze misure e anche i messaggi devono essere forti.
L’Italia sta affrontando una situazione non solo di emergenza sanitaria -evidente- ma di imminente crisi del sistema economico-sociale nel suo complesso. Si tratta di un mix inedito che minaccia la sicurezza dello Stato italiano. Una situazione, come abbiamo già scritto, di guerra.
E occorre dare segnali precisi.
Oltre a irrigidire gli interventi per contenere la diffusione del virus e aumentare le strutture sanitarie adeguate per curare i contagiati, soprattutto quelli più gravi, il Governo deve intervenire con misure eccezionali per salvare l’economia e, con essa, il tessuto sociale del Paese.
Quanti soldi serviranno? Non lo sappiamo. Per questo il Governo deve avere il coraggio di dire agli italiani e ai partner europei che stavolta facciamo sul serio.
Da Conte ci aspettiamo che dichiari che il Governo salverà l’economia italiana a qualsiasi costo. Vada in Parlamento e si faccia approvare all’unanimità una mozione in cui il Governo si faccia dare mano libera per assicurare la continuità del sistema economico-sociale e per rivendicare in sede europea il diritto di intervenire per salvare il proprio Paese, costi quel che costi.
È un passaggio delicato e forte che questo Governo può permettersi perché non è animato da nessuno spirito antieuropeo e ha ottimi rapporti con la Commissione e gli altri Stati membri.
Non sappiamo quale sarà l’impatto della pandemia sulla Francia e la Germania, ma non sarà una passeggiata neanche per loro. E quindi non è difficile immaginare che anche le altre due potenze economiche europee dovranno aiutare le proprie economie a non soccombere con spese straordinarie. Certo l’Italia parte svantaggiata per colpa del suo debito. Ma in questi casi non si può andare per il sottile. Peraltro un tracollo dell’economia italiana trascinerebbe dietro anche gli altri Paesi europei. Insomma possiamo applicare alle economie nazionali di grandi Paesi il principio richiamato a proposito delle grandi istituzioni finanziarie private: too big to fail: troppo grandi per poter fallire.