venerdì, 18 Ottobre, 2024
Economia

Svimez. Il Sud cresce la metà del Nord

Secondo il Rapporto Svimez presentato ieri Il Pil del Mezzogiorno è stimato in aumento dello 0,4% nel 2023, ma con una crescita dimezzata rispetto al Centro-Nord, che è esattamente il doppio, 0,8%. Segno del divario tra i territori dopo un biennio di allineamento che sarebbe causato dal diverso andamento dei consumi. La contrazione del reddito disponibile delle famiglie meridionali (-2%), del resto, è doppia rispetto al Centro-Nord. “La crescita”, sostiene il centro di ricerca, “è ora dipendente dal Pnrr.”

Strategia per le aree interne

Presente all’incontro il ministro Raffaele Fitto, che proprio sul Pnrr ha ribadito che “per la prima volta” c’è una strategia per le aree interne “con una programmazione dal punto di vista infrastrutturale e dei servizi.”  Il ministro ha risposto a chi polemizza dicendo che le rimodulazioni si sono rese necessarie per altrimenti ci saremmo trascinati progetti inammissibili e questi avrebbero intralciato la messa a terra del Pnrr quando sarebbe stato troppo tardi rimediare. C’erano progetti da 1000, 1500 euro – ha detto il ministro – che non sono ammissibili all’interno del Pnrr. Ci sono 150 miliardi di euro a debito, che vanno restituiti, e non si può sbagliare.

“Abbiamo messo ordine all’interno del piano modificando il numero degli obiettivi e il merito degli obiettivi”, ha spiegato Fitto e per questo avremo anche la quarta rata a fine anno, “siamo l’unico paese”, e stiamo già lavorando alla quinta. “E abbiamo fatto 59 riforme e a queste ne abbiamo aggiunte altre sette.” “Purtroppo di tutto questo nel dibattito quotidiano non si parla – ha concluso il ministro -. Parliamo solo delle inezie e abbiamo dibattiti paradossali.” Fitto, poi, ha anche aggiunto che c’è un “convitato di pietra”, il fatto che “siamo alla vigilia del ritorno del patto di stabilità. Se noi avessimo avuto scelte e risultati positivi che nella fase precedente avessero colto l’opportunità” di operare senza patto di stabilità sarebbe diverso.

Al sud diffusa precarietà

Il Rapporto sull’economia e la società del Mezzogiorno, giunto al 50mo anno di pubblicazione, riguardo l’occupazione, anche questa in crescita, ritiene che “non basta ad alleviare il disagio sociale in un contesto di diffusa precarietà e bassi salari.” Nel Mezzogiorno, la povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento occupata è salita di 1,7 punti percentuali tra il 2020 e il 2022, dal 7,6 fino al 9,3%: quasi una su 10. In generale nel 2022, sono 2,5 milioni le persone che vivono in famiglie in povertà assoluta al Sud: 250.000 in più rispetto al 2020 (-170.000 al Centro-Nord).  Gli investimenti dovrebbero essere interessati da una dinamica positiva, ma in forte decelerazione rispetto al 2022: +5% dal +9,8 dell’anno precedente nel Mezzogiorno; +3,3% dopo il +9,1 del 2022 nel Centro-Nord. La componente in macchine, attrezzature e mezzi di trasporto è stimata in crescita a tassi sostanzialmente allineati nelle due ripartizioni (+5,1% nel Mezzogiorno e +4,9 nel Centro-Nord). In deciso rallentamento rispetto al 2022, soprattutto al Centro-Nord, gli investimenti in costruzioni: +5,1% dal +13,1 dell’anno precedente nel Mezzogiorno, +1,7% dal +11 nel Centro-Nord. Il rallentamento riflette l’indebolimento dell’effetto Superbonus e lo slittamento temporale degli interventi del Pnrr Un contributo positivo, viceversa, dovrebbe venire, soprattutto al Sud, dallo stimolo indotto dalla spesa di fine ciclo della programmazione europea 2014-20.

Pd, su Pnrr Meloni acceleri

Dall’opposizione al Governo Meloni il Rapporto di Svimez sulle condizioni del Sud “è allarmante e conferma le preoccupazioni.”  la senatrice del Pd Valeria Valente dice: “al Sud la crescita del 2023 si dimezza, crollano i redditi delle famiglie, aumenta il lavoro ma è povero, continua l’emigrazione di giovani anche laureati, le donne non riescono a lavorare. Il Pnrr potrebbe costituire ancora una risorsa, ma il governo deve fugare tutte le incertezze sulle modifiche in corso.” “Senza Pnrr il Sud non cresce, anzi, rischia la recessione”, lo scrive su twitter il dem Enzo Amendola che aggiunge: “basta proclami e passerelle. Meloni acceleri per spenderlo subito in infrastrutture, trasporti, cura del territorio, inclusione.” “Il rapporto Svimez viene strumentalizzato da un Pd che dimentica che siamo al governo da un solo anno e che loro hanno governato, insieme ai cinquestelle, gli ultimi 10 anni.” Lo afferma in una nota il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, che conclude, “è normale che il Pnrr sia un tema fondamentale per il Mezzogiorno ma fare accuse al governo dopo un solo anno non ha senso”.

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