venerdì, 15 Novembre, 2024
Ambiente

Fiume Po: presentato a Parma e Boretto il progetto dei ‘super argini’

A Parma e Boretto si è svolta un’importante sessione di incontri tra tecnici dell’Agenzia Interregionale per il Po e Ost, la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Orientale con sede a Rapperswill (lago di Zurigo), presenti con personale dell’Ibu (Istituto – Dipartimento Ingegneria civile svizzero) per la prosecuzione del progetto congiunto di ricerca “Fibra dike”, avviato nell’ottobre 2022 e finanziato dall’Ufficio Federale per l’Ambiente Ufam (CH) e dall’Ufficio contro i rischi naturali del Canton Vallese (CH). Il progetto, in base all’Accordo siglato tra Aipo e Ost, riguarda la costruzione di un argine sperimentale per il fiume Po, realizzato nei mesi scorsi presso il Polo scientifico AIPo di Boretto (RE), e l’installazione al suo interno di un innovativo sistema di monitoraggio. Erano presenti all’incontro anche i tecnici degli Enti finanziatori. Il progetto Fibra dike è finalizzato a mettere a punto un sistema per monitorare la tenuta delle arginature nel corso degli eventi di piena, grazie all’impiego di un complesso apparato di sensori in fibra ottica installati nel corpo del manufatto e a strumenti di raccolta dei dati in tempo reale.

La struttura

I partecipanti all’incontro hanno effettuato un sopralluogo all’argine sperimentale, realizzato all’aperto presso il polo Scientifico e tecnologico Aipo di Boretto: si tratta di un classico argine in terra, che forma un bacino chiuso di forma rettangolare, di 85 metri di lunghezza e 35 di larghezza e 3,50 m di altezza, nel quale sono stati inseriti circa 800 metri di fibra ottica, oltre a 27 piezometri tradizionali, 6 tensiometri e 24 sensori dielettrici che misurano l’umidità del terreno. I sensori forniscono importanti indicazioni sulle pressioni che agiscono all’interno dell’argine e quindi sulla sua stabilità. Tra inizio primavera e la fine del 2024 si eseguiranno le prove sperimentali, con diversi livelli di riempimento idrico dell’area interna delimitata dall’arginatura. Dopo avere raccolto e classificato i dati pervenuti, si potrà stabilire se e in che modo questo tipo di tecnologia possa essere applicata sugli argini che verranno realizzati in futuro, consentendo di monitorare in tempo reale la vulnerabilità e la stabilità degli argini. Oltre a questo sopralluogo si sono svolte tre sessioni di approfondimento tecnico – scientifiche, nelle quali sono intervenuti Alessandro Rosso (Aipo), Carlo Rabaiotti e Alessio Höttges (Ost) e altre visite, tra cui quella al modello fisico in scala della cassa di espansione del torrente Parma, realizzato sempre al Polo di Boretto.

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