Lunedì l’esercito cinese ha annunciato che una nave da guerra americana, la Uss Gabrielle Giffords, avrebbe violato in modo “illegale” le acque vicino al Second Thomas Shoal, un atollo nel Mar Cinese Meridionale conteso da Cina, Filippine e altri paesi della regione. Il Southern Theatre Command cinese ha reagito prontamente, inviando una forza navale per seguire e monitorare l’unità statunitense, accusando gli Stati Uniti di aumentare le tensioni nella già delicata regione. Un portavoce del Southern Theatre Command ha dichiarato: “Gli Stati Uniti violano la sovranità e la sicurezza della Cina, interrompono la pace e la stabilità regionale e violano il diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali”.
La replica In risposta alle accuse cinesi, la vice responsabile delle relazioni pubbliche della USS Gabrielle Giffords, Kristina Wiedemann, ha sottolineato che la nave statunitense stava conducendo operazioni di routine nelle acque internazionali del Mar Cinese Meridionale, in piena conformità con il diritto internazionale. Ha enfatizzato che le operazioni della Settima Flotta degli Stati Uniti nella regione sono una pratica consolidata che ha contribuito alla sicurezza marittima e alla libertà di navigazione per decenni.
“Le operazioni dimostrano che siamo impegnati a sostenere una regione indo-pacifica libera e aperta”, ha aggiunto. La dichiarazione cinese riflette la complessità delle dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale, una rotta marittima cruciale ricca di risorse naturali. La Cina rivendica virtualmente l’intera area, nonostante una sentenza del 2016 del tribunale delle Nazioni Unite che ha respinto le sue affermazioni, dichiarando che non hanno alcuna base legale.