Nel Parlamento europeo il gruppo di cui fa parte la Lega, Identità e Democrazia conta 64 seggi, lo stesso numero del gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia, Conservatori e riformisti europei. Salvini immagina che le due formazioni possano fare fronte comune con i Popolari e, a giugno prossimo, conquistare la maggioranza. Il calcolo è sbagliato sul piano politico, prima ancora che su quello dei numeri. Ed è strano che il leader del Carroccio non se ne sia accorto. I Popolari mai e poi mai potrebbero essere alleati in Europa con un raggruppamento di cui fanno parte l’Afd e altri gruppi estremisti di destra. A differenza di Salvini, Meloni questo lo ha capito da tempo e ha iniziato una manovra che la porta sempre più lontano dagli alleati europei di Salvini e sempre più vicina al Ppe. Un distacco che si è accentuato da quando la leader di Fratelli d’Italia ha fatto una netta scelta di campo contro l’aggressione russa, per la Nato, in difesa di Israele e per un’Europa più forte. Temi su cui gli amici europei di Salvini hanno idee confuse quando non addirittura pericolose. In Europa dunque il leader della Lega non ha alcuna possibilità di tessere alcuna tela e rischia di trovarsi in sintonia con posizioni in evidente contraddizione con le scelte che il suo partito fa in Italia. Se Salvini pensava di dare uno scossone alla maggioranza col raduno di Firenze ha sbagliato i conti. Perché sia Forza Italia che Fratelli d’Italia non solo hanno rispedito al mittente gli inviti di Salvini a fare fronte comune in Europa, ma hanno anche ricordato che la politica estera del Governo è in forte contrasto con la linea del gruppo di cui fa parte la Lega. Salvini farebbe ben a riflettere su questo. Anche perché, nonostante il suo frenetico darsi da fare, la Lega nei sondaggi non rompe la barriera del 10%. Magro risultato. Pensare di cavalcare una deriva estremista per infastidire la linea equilibrata di Meloni non porta voti.
Giuseppe Mazzei
Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore