sabato, 16 Novembre, 2024
Agroalimentare

Cia lancia il Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione

Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della sua assemblea annuale, ha lanciato il nuovo Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione. Il Piano mira ad accrescere il peso economico e la forza negoziale dell’agricoltura, incentivare il ruolo e il presidio ambientale del settore, mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne, salvaguardare servizi e attività sociali vitali per i territori rurali e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy. “Senza un’agricoltura in salute, viene compromesso il diritto a un’alimentazione sana, sostenibile e accessibile a tutti”, ha detto il presidente di Cia, Cristiano Fini. “Ma il settore ora vive una crisi generalizzata, tra tante emergenze che acutizzano il divario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali dei supermercati, con aumenti che superano anche il 400% dal campo alla tavola”, ha aggiunto. Per questo “Cia si candida come interlocutore delle istituzioni per definire il Piano agricolo nazionale sempre annunciato, ma mai realizzato, in grado di invertire la rotta, collocando finalmente il settore primario tra i protagonisti della filiera agroalimentare, un colosso da circa 550 miliardi di fatturato in cui l’agricoltura prende però solo l’11%”.

Il ruolo dell’Italia e dell’Europa

In questo percorso “l’Italia e, soprattutto, l’Europa devono essere dalla nostra parte, abbandonando posizioni e regolamenti ideologici anche in vista delle prossime elezioni Ue. D’altronde se non c’è agricoltura, il made in Italy non può esistere, scompare il presidio del territorio e le aree interne muoiono. Un rischio che il Paese non può correre”, ha spiegato Fini. Per la Cia bisogna prima di tutto redistribuire equamente il valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, tramite una legge quadro diretta alla salvaguardia della parte agricola, con il riconoscimento di costi di produzione certificati e di prezzi all’origine stabili e dignitosi, e con la creazione di una Cabina di regia per rendere trasparente il processo di formazione del prezzo e assicurare una leale concorrenza tra tutti gli attori.
Serve, poi, agevolare la crescita delle piccole aziende. È urgente un nuovo Piano di gestione delle acque a uso irriguo, secondo una logica che preveda il trattenimento quando l’acqua è disponibile e il suo utilizzo in periodi di siccità, con una programmazione oltre il 2026 e risorse dedicate all’agricoltura per la crescita del sistema dei grandi invasi (dighe) da considerarsi integrati, e non alternativi, a quello dei piccoli invasi.

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