lunedì, 8 Luglio, 2024
Cultura

Il terzo capitolo della saga “i Curtigliara”. Relazioni, sogni e speranze sotto il sole di Sicilia

È uscito il terzo libro de “I Curtigliara” la saga dramedy ambientata in una Sicilia contemporanea, senza cannoli né mafia, ma ricca di tradizione e rivoluzione. Un testo che mostra insieme l’amore e l’odio per una terra straordinaria e dannata.

Per chi non la conoscesse, la saga racconta il percorso di crescita di un gruppo di amici, in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, dove tutto è mosso dal pettegolezzo, causa e conseguenza di ogni evento.

Nei primi due libri abbiamo conosciuto Totò e Luana – ventenni da un passato simile, ma dal carattere opposto – che provano una forte attrazione reciproca ma allo stesso tempo un rifiuto per il modo di essere dell’altro.

Abbiamo conosciuto le loro famiglie e i loro amici, abbiamo bevuto con loro al bar e mangiato con loro la domenica in campagna. Siamo scappati dalla violenza domestica, ma l’abbiamo anche affrontata. Abbiamo cercato la mamma di Totò tra le vie del paese, poi, insieme a lei, ci siamo spogliati per fare un bagno nudi al mare. Abbiamo giocato a “Non ho mai” e rimescolato le carte di un altro gioco, quello delle attrazioni. Abbiamo rinunciato al treno che passa una volta sola. Poi siamo tornati un anno dopo, abbiamo sperimentato nuove relazioni, abbiamo aperto uno studio medico insieme alla sorella di Totò e scoperto quanto sia difficile curare le persone che ci hanno cresciuti. Abbiamo imparato a riconoscere le persone dietro agli stereotipi, superato il pregiudizio e l’ostinata ricerca della perfezione. Siamo scappati a pochi giorni dal matrimonio dell’anno. Siamo rimasti davanti all’orologio della chiesa in piazza ad aspettare la mezzanotte. Cosa succede dopo mezzanotte?

Giovanni Sicurello ce lo racconta nel terzo libro: “Paura sulla soglia del futuro”. In questo volume, le relazioni sentimentali lasciano spazio a decisioni che cambieranno per sempre il futuro dei personaggi. È un giro di boa necessario, non facile. Come dice uno dei personaggi: “Quello che scegli alla tua età decide l’uomo che diventerai”.

Mettersi in gioco è il punto d’incontro tra i fili narrativi: c’è chi affronta una genitorialità improvvisa, chi riceve una proposta di lavoro lontano da casa, chi ricomincia da zero, chi non riesce a ricominciare. I protagonisti sono fermi sulla soglia, ma un nuovo evento irreversibile ricorderà loro che la vita non è eterna. Questo il tema centrale della saga: l’invito a godere del dono di essere vivi. Il tutto è circoscritto nel periodo invernale, tre mesi durante i quali i Curtigliara sono costretti a vivere senza pettegolezzi. Ma cosa resta dei Curtigliara senza curtigliu? Un conflitto che genera situazioni divertenti, ma anche difficoltà comunicative.

A tal proposito, nel terzo libro viene finalmente spiegato l’origine del titolo Curtigliara, che intanto è diventato il nome della community della fortunata serie di libri che in tanti aspettano di vedere sullo schermo.

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