Si è appena conclusa la campagna promossa da Federfarma e Cittadinanzattiva “Cuore di donna in farmacia” per l’informazione e la prevenzione del rischio cardiovascolare durata quasi un mese. Secondo il Ministero della Salute le malattie cardiovascolari sono responsabili del 34,8% di tutti i decessi in Italia; 31,7% nei maschi e 37,7% nelle femmine. L’incidenza di patologie cardiovascolari è inferiore nelle donne rispetto all’uomo durante l’età fertile, ma va ad eguagliare l’uomo dopo la menopausa e lo supera dopo i 75 anni.
Infarto del miocardio
Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17 milioni di decessi l’anno, e sono anche la principale causa di disabilità in Europa (Global Burden of Disease Study). Le donne – anche nelle età in cui è manifesta una minore probabilità di ammalarsi rispetto all’uomo – hanno una maggiore mortalità e complicanze più severe dall’insorgenza di patologia vascolare. In Italia, infatti, la mortalità per malattie cardiovascolari (cardiache e cerebrali) è maggiore per le donne rispetto agli uomini: la prima causa di morte della donna, come in tutti i Paesi industrializzati, è l’infarto del miocardio.
Diseguaglianza di genere
“Con questa campagna”, aveva spiegato l’iniziativa Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, si invitavano “i cittadini tutti a prendersi cura della propria salute” e a “contribuire a ridurre le diseguaglianze di genere che tuttora persistono in Italia nell’accesso alle cure e nell’impatto che hanno le patologie cardiovascolari.” Anche lo scompenso cardiaco – che ha nell’ipertensione arteriosa una causa fondamentale, seguita da obesità e diabete mellito – ha caratteristiche diverse nella donna rispetto all’uomo e colpisce dopo i 65 anni più donne che uomini. “Questo progetto pilota”, svolto solo in alcune città, è stato realizzato anche per spiegare le opportunità della telemedicina nella prevenzione, e non solo nella cura delle malattie. Per il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, “l’iniziativa è un modello di medicina territoriale capace di mettere il paziente al centro di una rete di prevenzione e assistenza multidisciplinare. Oltre il 70% dei 4 milioni di persone che quotidianamente entra nelle nostre farmacie è donna”.
Prevenzione in scuole e farmacie
“Cuore di donna in farmacia” è una iniziativa tanto meritoria – ha dichiarato il professor Claudio Ferri, che ha presieduto il board scientifico della campagna – quanto fondamentale. Solo avvicinare la prevenzione cardiometabolica ai cittadini può dare quella consapevolezza che odiernamente manca, anche e soprattutto nelle donne. La partecipazione di due Società Scientifiche prestigiose alla Campagna di Cittadinanzattiva e Federfarma è la testimonianza fedele di quanto il mondo della ricerca clinica sia attento al ruolo delle Farmacie nel promuovere consapevolezza e controllo dei fattori di rischio cardiometabolici”. La campagna ha interessato le regioni Lombardia, Marche e Sicilia e l’adesione delle farmacie all’iniziativa è avvenuta su base volontaria e hanno svolto lo screening in modo gratuito per le donne dai 40 anni in su. Cittadinanzattiva ha anche presentato, assieme a Fimmg e Gise, l’iniziativa per le scuole superiori dal titolo: “mi sta a cuore” che coinvolge oltre 400 alunne e alunni e 60 specializzande in Veneto e Campania allo scopo di fare informazione e empowerment per i più giovani sulla “profilazione dei pazienti con fibrillazione atriale e stenosi aortica per elaborare un sistema di indicatori in grado di intercettare i pazienti prima del verificarsi dell’evento acuto”.