Sono sei i qualificati volontari russi imbarcati nella missione spaziale simulata della durata di un anno nell’ambito del progetto SIRIUS-23, che ha l’obiettivo di studiare gli effetti delle missioni spaziali a lungo termine. L’equipaggio, composto da quattro donne e due uomini, rimarrà isolato nella finta navicella spaziale per 360 giorni. Per tutto il periodo il team dovrà affrontare varie sfide tecniche e psicologiche, come malfunzionamenti delle apparecchiature, ritardi di comunicazione e possibili conflitti interpersonali.
Il team
Lo scorso 14 novembre l’equipaggio del SIRIUS-23 è entrato nella navicella spaziale simulata, presso l’Istituto per i Problemi Biomedici (IBMP) di Mosca. Il team, formato dal comandante dell’equipaggio Yuri Sergeevich Chebotarev, dall’ingegnere di volo Anzhelika Anatolyevna Parfyonova, dal medico chirurgo Ksenia Dmitrievna Orlova e dai ricercatori Olga Sergeevna Mastitskaya, Ksenia Sergeevna Shishenina e Rustam Nazimovich Zaripov, trascorrerà i prossimi dodici mesi a stretto contatto all’interno di una struttura sigillata. Questa importante missione non mira solamente allo studio dell’esplorazione della superficie lunare, ma soprattutto ha il fine di comprendere come il corpo e la mente umana si adattano a lunghe trasferte spaziali.
Durante la missione
Questa quarta missione del progetto SIRIUS è un’iniziativa congiunta dell’IBMP e del programma di ricerca umana della NASA, che contribuisce da molti anni agli studi sull’isolamento. Eppure, la NASA non partecipa a questa missione, ma collabora ad altri analoghi incarichi sulla Terra per informare future missioni spaziali con equipaggio umano. Nell’arco dei 360 giorni la finta navicella imiterà le condizioni di un viaggio nello spazio profondo, con l’equipaggio che effettuerà un flyby lunare (sorvolo ravvicinato), molteplici atterraggi sulla luna, manovre orbitali e operazioni del mezzo ‘rover’ sulla superficie lunare.
Isolamento monolingue
La missione SIRIUS-23 è anche significativa perché è il primo esperimento di isolamento monolingue per l’IBMP, avendo a bordo tutti i membri dell’equipaggio che parlano in russo. Durante i dodici mesi verranno condotti diversi esperimenti biomedici per studiare la capacità del personale di bordo di affrontare malfunzionamenti tecnici, le conseguenze fisiche dell’attività extraveicolare a lungo termine e regolare, il lavoro notturno e gli effetti psicologici e sociali dell’isolamento prolungato. Questi esperimenti sono fondamentali per valutare la fattibilità delle future missioni interplanetarie. Il progetto SIRIUS prevede quattro fasi, ciascuna con durata e complessità crescenti. La prima fase, SIRIUS-17, è durata 17 giorni nel 2017. La seconda, SIRIUS-19, è durata 120 giorni nel 2019. La terza, SIRIUS-21, è durata 240 giorni nel 2021. La quarta e ultima fase, SIRIUS-23, la più impegnativa, durerà 360 giorni.