CATANZARO (ITALPRESS) – Nella prima parte del 2023, la crescita dell'economia calabrese ha perso vigore proseguendo la tendenza già espressa nello scorso anno. E' la sintesi tracciata dall'aggiornamento congiunturale sull'economia calabrese illustrata nel corso di una conferenza stampa nella filiale catanzarese della Banca d'Italia. Nel primo semestre dell'anno, l'economia é aumentata dell'1,1 per cento, in linea con l'andamento nazionale, con il fatturato delle imprese cresciuto in modo moderato a causa dei prezzi elevati di vendita. La situazione reddituale ha tratto beneficio, invece, dalla riduzione dei prezzi dei beni energetici, mentre gli investimenti sono rimasti su livelli contenuti risentendo del clima di incertezza sull'evoluzione del quadro macroeconomico. Le costruzioni sono ancora state spinge dal ricorso al Superbonus, mentre il comparto pubblico ha beneficiato degli investimenti che hanno portato all'aumento delle commesse per le imprese del 45 per cento. In prospettiva, potrebbe incidere il contributo dei lavori pubblici finanziati dal PNRR. Per la Calabria, alla luce delle ipotesi di riprogrammazione dei fondi da parte del Governo, si prospetta un taglio di 626 milioni pari all'undici per cento circa dei progetti regionali finanziari nel PNRR. "Si conferma un rallentamento della crescita, in linea con la condizione nazionale, a fronte di un aumento dei livelli economici che nel 2022 era stato del 3 per cento", ha commentato il direttore di Bankitalia Catanzaro, Marcello Malamisura. "Gli investimenti del PNRR possono rappresentare un importante traino di sviluppo, attualmente sulle risorse disponibili per la Calabria di 5,6 miliardi si registra una percentuale del 40 per cento di fondi messi a bando dalle amministrazioni". Ancora leggendo i numeri della relazione, alla frenata nel commercio si é associata anche quella delle presenze turistiche con un aumento del solo due per cento nei primi otto mesi. Prosegue, ancora, la debole dinamica sulle nuove aperture commerciali e la risalita cessazioni. Anche il numero degli occupati presenta segnali di indebolimento, con lo 0,9 per cento di aumento ed un tasso di disoccupazione tornato a crescere per la maggiore intensità nella ricerca del lavoro. Invece si sono registrate 50mila prese in carico relative al programma Garanzia di occupabilitá dei lavoratori, ovvero il venti per cento delle persone potenzialmente occupabili. Riguardo ai consumi, si segnala un rallentamento nonostante il graduale calo dell'inflazione, così come sono in calo i prestiti alle imprese, mentre il credito al consumo rimane ancora sostenuto. foto: xd2_Italpress (ITALPRESS). xd2/tvi/red 16-Nov-23 14:20