mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Regioni

A Roma l’evento ‘Industria dello Sport’ per valorizzare il settore in Italia

A Roma presso gli uffici della Comin & Partners di Roma si è tenuto l’evento “L’industria dello sport: pilastro per una crescita economica e sociale” e al quale hanno partecipato ospiti illustri. L’obiettivo è stato quello di valorizzare il settore sportivo in Italia oltre la sua dimensione agonistica indagandone così gli aspetti economici, occupazionali e sociali. A partire da Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, che ha sottolineato come “per essere industria servono le fabbriche e per il calcio sono gli stadi. Se guardiamo la situazione in Italia è disastrosa. Perché questo? C’è un problema giuridico amministrativo con i comuni. C’è però un’eccezione, ossia il Viola Park della Fiorentina. Commisso in 30 mesi e con oltre 110 milioni ha realizzato un centro che Ceferin ha collocato nella fascia più alta di quelle europee. Le cose, dunque, si possono fare però con fatica e il nodo burocratico è fondamentale”, le sue parole. Eppure, nel 2022 lo Sport System Italiano ha generato ricavi per 102 miliardi di euro, contribuendo al 3,4% del PIL e generando occupazione per 405.000 addetti.

Industria dell’intrattenimento

Dati che, però, non possono soddisfare: “Si deve valutare il comparto sportivo come un’industria dell’intrattenimento, che va ad occupare il tempo libero delle persone. Noi offriamo un buonissimo prodotto in campo, ma pochissimi sono gli impianti sopra i 5mila posti, ancora meno quelli con 10mila. Gli impianti al coperto non sono costruiti per avere un’esperienza in stile NBA. Lo sport che non è il calcio non vive di diritti televisivi, ma di ricavi commerciali oppure con il mecenatismo sportivo o consorzi. Quello che chiediamo è più attenzione a un ecosistema che ne necessita oltre a qualche piccolo intervento normativo”, le parole di Umberto Gandini, presidente della Lega basket Serie A.
Non se la passa meglio neanche lo sport di base, come sottolinea Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, per il quale “c’è una cultura sportiva inadeguata nonostante vinciamo tante medaglie. C’è da lavorare molto sulla cultura sportiva, bisogna investire nella scuola”.

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