L’Ufficio nazionale di statistica slovena ha reso noto che ad ottobre l’inflazione ha raggiunto il 6,9% su base annua (nello stesso mese del 2022 era stata del 9,9%). In un anno i prezzi dei servizi sono cresciuti in media dell’8,1%, quelli delle merci invece del 6,3%. A contribuire maggiormente sul tasso d’inflazione sono stati i prezzi dei generi alimentari e delle bibite (+7,3%) e dell’energia elettrica (+24,3%); d’altronde sono diminuiti soprattutto i prezzi dei combustibili solidi (-14,1%). I prezzi su base mensile sono saliti invece dello 0,2%, soprattutto in conseguenza del cambio della collezione d’abbigliamento stagionale. I prezzi degli articoli d’abbigliamento e delle calzature sono aumentati del 2,5%, quelli della frutta dell’8,4%. A compensare gli aumenti sono stati in primo luogo i prezzi più bassi dei pacchetti turistici (-5,6%). Secondo il quotidiano Finance, l’inflazione ha mandato in fumo in poco più di due anni 4,5 miliardi di euro di risparmi bancari.
Caro prezzi
Prendendo come riferimento il periodo dal luglio 2021 (quando l’inflazione superò per la prima volta il 2%) in poi, la testata ha calcolato che da allora i prezzi sono saliti complessivamente del 18,7%. La somma indicata corrisponde, se si prendono in considerazione i calcoli governativi, a circa la metà dei danni avuti nell’estate scorsa a causa delle alluvioni. Alla fine di giugno i risparmi presso gli istituti di credito sloveni ammontavano a 26,3 miliardi di euro, cifra che pone le famiglie slovene fra le più parsimoniose in Europa. Il picco dell’inflazione è stato raggiunto a metà 2022 (poco più dell’11%); ora la percentuale si aggira al 7%.