venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

L’Anac: stazioni appaltanti qualificate, “siamo in direzione giusta”

Busia di Anticorruzione e Castelli commissario ricostruzione sisma, insieme per migliori risultati

Sono 3.370 le stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate nei primi quattro mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti (2.887 stazioni e 483 centrali di committenza). Non sono poche, ma nemmeno sufficienti per poter mettere a terra con tranquillità il Pnrr. Il presidente dell’Anac, Francesco Busia pensa che “che siamo marciando nella direzione giusta”, ma i numeri non sono altissimi e un motivo potrebbe essere che tante stazioni hanno pensato di non chiedere subito la qualificazione.

Graduazione della richiesta

Ci sono elementi, secondo il presidente dell’Anticorruzione, “che giustificano una graduazione di questa richiesta della qualificazione. Innanzitutto, l’esclusione del Pnrr e la soglia dei 500.000 euro sopra la quale è necessario qualificarsi.” Oltre l’80% delle centrali di committenza hanno conseguito il livello massimo di qualificazione. Quindi va consolidandosi il sistema della qualificazione, stabilita dal nuovo Codice degli appalti come requisito obbligatorio per bandire le gare di lavori sopra i 500mila euro e quelle di servizi sopra i 140mila. La qualificazione è indispensabile per le stazioni appaltanti per potere operare dal 1 gennaio prossimo con l’entrata in vigore a pieno regime dell’E-procurement, gli appalti totalmente in digitale. I Comuni qualificati alla data del 6 novembre 2023 sono 1.106. Molte stazioni appaltanti, ritiene Busia, “capiranno la ragionevolezza di appoggiarsi a chi è più forte e qualificato per fare acquisti.”

Sisma: sforzo senza precedenti

Proprio per “promuovere tra le stazioni appaltanti dell’area colpita dagli eventi sismici del 2016 una conoscenza più dettagliata dell’importante novità normativa e le conseguenze concrete”, il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, e il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli, hanno organizzato un convegno di approfondimento. Nelle regioni colpite dal sisma, a fine ottobre, si contano un totale di 627 iscritti, di cui 556 qualificati in via ordinaria, e i restanti con riserva – ha riferito Busia – 222 sono le stazioni appaltanti qualificate nelle Province del cratere sismico. “Questo significa: più possibilità di avere procedure e opere di qualità, riduzione del contenzioso e dei tempi di conclusione delle gare; committenti pubblici più attrezzati e più preparati anche per le nuove sfide dell’innovazione in modo da ricostruire in un’ottica di miglioramento della qualità dei servizi e delle opere, con uno sguardo ai profili sociali, dell’efficienza energetica e tutela dell’ambiente”. “La ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dalla sequenza sismica del 2016 – ha detto Castelli – chiede alla Struttura commissariale, a Regioni e Comuni dei territori interessati uno sforzo senza precedenti. Solo per rimanere ai programmi più recenti, per il 2024 ci aspettiamo più di 1.500 gare per un valore superiore ai miliardi di euro”.

Stazioni appaltanti nel cratere

Commissario e Anac hanno avviato un percorso “volto a individuare i temi e le problematiche connessi all’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti nel cratere.” Accompagnare, sostenere e “farsi prossimi” al territorio, anche dal punto di vista amministrativo, è la missione, improntata particolarmente alla trasparenza e all’efficacia nei risultati. “Lo abbiamo fatto e lo faremo”, ha detto Castelli, “nella certezza di dover affrontare una sfida, quella della ricostruzione, difficile ma intrisa di contenuti etici prima ancora che amministrativi.”

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