Non perdere il contatto con il territorio per rafforzare le vocazioni locali e proiettarle verso uno sviluppo economico diffuso e duraturo. Forse le aspettative sono troppe ma, nelle previsioni del Governo, la spinta che il decreto Sud (approvato con la fiducia), darà al Mezzogiorno sarà notevole. L’Assemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera,(dopo il recente ok della Camera) ad un insieme di azioni, progetti, opere e controlli , tra le quali spicca la Zona Economica speciale (Zes), che sarà un vero volano per le aree meridionali.
Regioni del sud protagoniste
Diverse le Regioni interessate a diventare protagoniste di una accelerazione delle attività produttive. La Zes aprirà un ventaglio di possibilità occupazionali ed economiche. Tra le possibilità di sviluppo previste per le regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna; c’è l’istituzione di un portale web che darà tutte le informazioni destinate a cittadini, imprese ed enti. Per le imprese si introduce per il 2024, il credito di imposta per gli investimenti nella Zes Unica. Le Regioni che rientrano nella Zona economica speciale potranno, inoltre, assumere a tempo indeterminato, massimo 2.200 unità di personale non dirigenziale, di cui 71 riservati al Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio. E 266 a tempo determinato.
Coordinamento di Palazzo Chigi
Alle possibilità di assunzioni si sommano quelle previste per le l’attività di imprese e aziende che possono contare su sostegni e benefici economici. I fondi avranno diversa provenienza, le risorse saranno attinte dal Fondo per lo sviluppo e la coesione stanziate per il 2021-2027. Il Coordinamento sarà affidato ad una Cabina di regia istituita a Palazzo Chigi che dovrà monitorare le iniziative e nel contempo creare le condizioni per il rilancio delle aree interne. È previsto anche un cambio di denominazione, da: “Accordo per la coesione”, si passerà ai “Piani di sviluppo e coesione” per attuare gli interventi finanziati con le risorse del Fondo. Sono previsti interventi sulla disciplina dei Contratti istituzionali di sviluppo, mentre, se ci saranno ritardi, interverrà il Governo che dovrà verificare i casi di inerzia o inadempimento delle amministrazioni pubbliche responsabili degli interventi.
Aree interne da promuovere
Il decreto per il Sud punta decisamente verso lo sviluppo delle aree interne, anche in questo caso ci sarà una Cabina di regia presieduta dal ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, con il compito di approvare il Psnai il “Piano strategico nazionale delle aree interne”. Stando alle stime se la Zes unica funzionerà, dalla parte burocratica si passerà a quella economica con notevoli vantaggi. Lo rivela lo studio The European House-Ambrosetti, che sottolinea come se tutte le Zes avessero un rendimento simile a quello ottenuto dalla Campania ci sarebbe un incremento del 23% del valore aggiunto complessivo del Mezzogiorno. Un balzo di dimensioni epocali. Le stime tra l’effetto potenziale a quello dell’attuazione dei programmi e progetti porterebbe portare al Sud Italia circa 83 miliardi di euro, pari al 23% del valore aggiunto complessivo del Mezzogiorno. Lo studio di The European House – Ambrosetti è focalizzato sulle esperienze di Campania e Calabria che nel 2021 hanno raggiunto il primo posto in termini di distribuzione degli investimenti Pnrr tra le otto Zes italiane.
Il percorso di realizzazione
La svolta avverrà dal 1° gennaio, quando per effetto del “Decreto Sud”, la Zes unica sarà ampliata ad Abruzzo Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Gli obiettivi sono in sintesi tre: il mantenere un forte approccio locale per non perdere il “contatto” con il territorio, mantenere costanti gli incentivi fiscali al valore massimo ammissibile dalla normativa sugli Aiuti di Stato europea, destinare alcune aree delle Regioni meridionali per lo sviluppo di filiere a maggior potenziale per il territorio.
Campania top apri pista
A spiegare come avverrà io il rilancio è Cetti Lauteta, Head of Scenario Sud di The European House – Ambrosetti. “Abbiamo provato a ricostruire dei dati che supportino l’efficacia della Zona economica speciale come strumento di attrazione degli investimenti. Su questo, l’esperienza della Campania non lascia dubbi”, sottolinea Cetti Lauteta, “nonostante le numerose complessità che caratterizzano il Sud e il poco tempo di effettiva operatività, lo strumento della Zes dimostra la sua validità per sostenere la crescita economica di questa parte importante di Paese, che merita strumenti e risposte dedicate, Il passaggio alla Zes Unica dovrà essere affrontato garantendo che non ci siano discontinuità nei trend positivi che stiamo registrando, con un perfetto coordinamento tra centro e periferie”.
Migranti triplica il tempo di permanenza
Nel decreto Sud varato dal Governo sono previsti cambiamenti anche per i migranti. Sarà esteso da 6 a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei “Centri per il rimpatrio”, Cpr) degli stranieri in attesa di espulsione. Gli hotspot e i Cpr vengono aggiunti all’elenco delle opere di difesa e sicurezza nazionale. E si stabilisce che le opere destinate alla difesa non siano soggette ad accertamenti urbanistici nè al rilascio di titolo.